
La successione di Bergoglio
Trump tifa per Parolin. L’inviato Usa confessa: “Sarebbe un Papa fantastico, io ho il cuore italiano”
Nessun incontro fissato nell’agenda ufficiale di Donald Trump, atteso stasera a Roma per partecipare domani mattina ai funerali di Donald Trump. E’ quanto emerge dal programma della Casa Bianca diffuso nella notte, nel quale si legge che il presidente americano e la moglie Melania arriveranno a Fiumicino alle 22.50, per ripartire domani alle 13.30, dopo la conclusione della cerimonia. Cade anche la fake news messa in giro da qualche giornale su un possibile incontro di Trump con la presidente Ue von der Leyen che avrebbe “scavalcato” il vertice romano che il governo italiano sta organizzando per giugno. Intanto, stando ad alcuni segnali che arrivano dalla Casa Bianca, emerge che le preferenze dell’amministrazione Trump andrebbero per un Papa italiano, e la figura più apprezzata sarebbe quella del Cardinale Parolin.
Dall’inviato di Trump la preferenza per Parolin Papa
“Alla fine il mio cuore è italiano. Io sono convinto che Sua Eminenza il cardinale Parolin, che ho incontrato tante volte, sarebbe un Papa fantastico: primo perché italiano, secondo perché come segretario di Stato dal 2013 è la persona migliore”, afferma Paolo Zampolli, da poco nominato dal presidente Trump inviato speciale per le partnership globali, in un’intervista al Corriere della Sera.
“La stessa sera che sono stato nominato inviato speciale, 45 minuti dopo l’uscita del tweet del presidente sono andato a farmi benedire da due cardinali americani, Joseph Tobin, l’arcivescovo del New Jersey, e Robert McElroy, l’arcivescovo di Washington. Ma penso che il Papa debba essere italiano, anche un po’ per famiglia: Paolo VI era un mio lontano cugino e abbiamo due santi in famiglia, Santa Vincenza Gerosa e Santa Bartolomea Capitanio”, aggiunge. E alla domanda se gli Stati Uniti abbiano il potere di influenzare l’elezione del Papa, Zampolli risponde: “Ovvio che il presidente degli Stati Uniti ha potere su ogni cosa al mondo, è quasi onnipotente. Ma sull’elezione del Papa assolutamente no”. Qualche preferenza, magari sì…