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Tutti gli occhi d’Europa sulla missione in Usa di Meloni: “È l’unica che Trump è disposto ad ascoltare”

Bilaterale alla Casa Bianca

Tutti gli occhi d’Europa sulla missione in Usa di Meloni: “È l’unica che Trump è disposto ad ascoltare”

Tra poche ore l'atteso faccia a faccia della premier con il presidente Usa. Anche i leader europei inizialmente più scettici sperano in un successo: solo lei può farcela. Urso: "Viaggio difficile, ma Giorgia è abituata alle sfide"

Politica - di Stefania Campitelli - 16 Aprile 2025 alle 20:03

Tutti gli occhi d’Europa puntati sul bilaterale di domani tra il presidente Usa Donald Trump e la premier Giorgia Meloni, volata questa sera a Washinton per una missione strategica e complessa sul pesantissimo dossier sui dazi. Un viaggio “pieno di insidie”, ha ricordato ieri il suo braccio destro Giovanbattista Fazzolari, generalmente non prodigo di parole. “Farò del mio meglio, so cosa rappresento e che cosa vado a difendere”, ha detto Meloni senza nascondere che la situazione “è  complessa e serve molta lucidità”.

Domani l’atteso bilaterale Meloni-Trump alla Casa Bianca

La premier parte con la ‘benedizione’ di Bruxelles, è in contatto diretto con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, con buona pace della sinistra italiana che ancora oggi, alla vigilia, rema contro accusando la presidente del Consiglio di andare “con il cappello in mano” alla Casa Bianca e di non avere assi nella manica (Angelo Bonelli oggi parla di ‘sovranismo all’amatriciana’). In verità – come osservano gli analisti internazionali – la premier ha ”un piano” per cercare di convincere Trump a non imporre nuovi dazi. Ipotesi che infliggerebbe un duro colpo all’economia europea. E danneggerebbe gli esportatori italiani.

La mission: convincere gli Usa sulla linea dello “zero dazi per zero”

L’obiettivo di Meloni è convincere il presidente Usa a sposare la linea dello “zero dazi per zero dazi”. Una posizione condivisa anche con Ursula von der Leyen, che ha nuovamente sentito in nottata. Tutti i leader europei sperano che la sua missione a Washington abbia successo, che ”la leader e persona fantastica” come l’ha definita Trump, possa dimostrare ”quanto ne sia valsa la pena stringere amicizia” con il presidente americano. Se  in passato il ”coinvolgimento personale ha creato tensioni in alcune capitali della Ue – scrive il Politico–  ora che l’Unione europea affronta una guerra commerciale potenzialmente rovinosa anche i più critici si sono convinti che la premier possa essere l’unica leader europea che Trump sia disposto ad ascoltare”.

La premier oggi è una risorsa per l’intera Europa

“Avere l’attenzione di Trump è una risorsa per l’intera Unione europea”, ha confermato un funzionario italiano, sottolineando che Bruxelles ha avuto tre mesi di tempo per fermare the Donald. Finora i tentativi di altri leader europei di influenzare il presidente Usa non hanno portato a nulla. Meloni, invece, ritiene che Trump sia ancora ”ragionevole”. E che le sue minacce commerciali siano poco più di una tattica negoziale. Secondo alcuni leader europei, su tutti  Emmanuel Macron, che non ha preso bene il protagonismo meloniano temendo di venire “oscurato”,  l’obiettivo di Trump è quello di dividere i paesi della Ue e spingerli a negoziare accordi bilaterali.

Tra gli obiettivi la data di un tavolo ufficiale Usa-Ue

Dopo il “rammarico” del ministro dell’Industria francese Marc Ferracci, Parigi è stata costretta a fare macchina indietro. Nessuna preoccupazione per il bilaterale Meloni-Trump. Tra gli obiettivi della premier quello di tornare con in mano una data ufficiale per un tavolo Usa-Ue, che la accrediterebbe come l’interlocutore privilegiato per l’intera euro-zona. Ottimisti anche i politici tedeschi vicini al prossimo cancelliere Friedrich Merz. “Il primo ministro italiano ha un buon rapporto con il presidente americano Trump, che ora può mettere al servizio dell’Europa”, ha detto Johann Wadephul della Cdu.

Sul tavolo anche il dossier energia e difesa

Sul tavolo dello Studio Ovale anche altri dossier cruciali: dall’energia (l’Italia starebbe valutando l’acquisto di gas, nodo che rientra nella trattativa sui dazi) all’aumento delle spese per la difesa. Dall’Italia il tifo del governo e della maggioranza si fa sentire anche se nessuno nega le difficoltà. “Il negoziato con l’amministrazione americana deve affrontare alcune tematiche bilaterali che sono di nostro particolare interesse, l’augurio degli italiani è che abbia successo. È difficile, ma Giorgia è abituata alle sfide”. Parola di Adolfo Urso. “La presidente va a difendere con determinazione gli interessi dell’Italia, che è un grande paese esportatore, quindi colpito particolarmente da una politica di dazi. Ma – dice il ministro Luca Ciriani – è anche un segnale nei confronti dell’intera Unione europea. Per ribadire che non c’è l’interesse da parte di nessuno di una guerra commerciale con gli Stati Uniti, come qualcuno voleva far partire immediatamente come reazione. La politica dei dazi è sbagliata perché non danneggia soltanto l’Italia e l’Unione Europea ma danneggia l’intera economia occidentale, l’intera economia globale”. “Chiunque va alla Casa Bianca sa che non è mai una missione né banale né scontata”, avverte Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI a Montecitorio. “Quello che sappiamo è che Giorgia Meloni in qualsiasi contesto, in qualsiasi momento, ha sempre saputo sfruttare al massimo, nell’interesse nazionale, nel solo interesse nazionale, tutte le opportunità che le sono state date in ogni nazione”. Maurizio Lupi invita, forse ingenuamente, le opposizioni a tifare insieme a favore dell’Italia e dell’Europa.

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di Stefania Campitelli - 16 Aprile 2025