
Le trattative
Ucraina, saltano i colloqui di pace. Ultimatum di Trump a Zelensky: “Accetti le proposte o perderà tutto il Paese”
Nel giorno in cui a Londra saltano i colloqui di pace sull’Ucraina con i ministri degli Esteri internazionali, Donald Trump attacca Volodymyr Zelensky affermando che le sue dichiarazioni riguardo alla non disponibilità di riconoscere l’occupazione russa della Crimea “mettono a rischio i negoziati con la Russia”. In un post su Truth, il presidente americano afferma poi che in questi negoziati la Crimea, che è andata persa anni fa sotto gli auspici del presidente Barack Hussein Obama, non è neanche un punto di discussione”.
“Nessuno chiede a Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo ma se voleva la Crimea perché non hanno combattuto per 11 anni invece di cederla senza sparare un colpo?”, aggiunge sottolineando che l’area ospitava, “da molti anni prima della cessione di Obama”, importanti basi di sottomarini russi. “Sono le dichiarazioni incendiarie come quella di Zelensky a rendere così difficile risolvere questa guerra”, conclude il tycoon.
Ucraina: l’ultimatum di Trump, i dubbi di Zelensky sulla Crimea
Dunque, il piano di pace messo a punto dagli Usa non convince l’Ucraina e da Washington arriva oggi l’ennesimo attacco di Donald Trump a Volodymyr Zelensky. “La situazione per l’Ucraina è terribile, lui può avere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese”. “Io non faccio gli interessi della Russia, ma voglio salvare in media 5mila soldati russi e ucraini che muoiono senza alcuna ragione”, ha continuato il presidente americano che conclude affermando che “siamo molto vicini ad un accordo”. “Ma l’uomo che non ha carte da giocare dove ora finalmente darsi una mossa”, conclude.
Intanto i colloqui per la pace in Ucraina con i ministri degli Esteri internazionali, previsti oggi a Londra, sono stati rinviati. La riunione è saltata perché, nelle 24 prima dell’inizio dei lavori, la delegazione di Kiev ha appunto insistito per voler discutere solo di una tregua di 30 giorni e non della proposta ultimativa dell’Amministrazione Trump che prevede, fra l’altro, il riconoscimento Usa dell’annessione della Crimea, rende noto una fonte americana coinvolta nelle trattative citata dal sito di notizie Axios. Una proposta, denunciano fonti ucraine, sbilanciata in favore della Russia, “in cui quello la Russia ottiene viene precisato con grande chiarezza mentre quello che va all’Ucraina rimane vago”.
L’Ucraina è infatti pronta a negoziare, ma non ad arrendersi, ha affermato dal canto suo il vice primo ministro ucraino Yuliia Svyrydenko, dopo che è emerso che la proposta Usa vedrebbe Kiev rinunciare a quasi tutti i territori attualmente occupati dalla Russia. “Non ci sarà alcun accordo che fornisca alla Russia le basi più solide di cui ha bisogno per riorganizzarsi e tornare con maggiore violenza”, ha scritto Svyrydenko su X, sottolineando che “un cessate il fuoco completo – sulla terraferma, in aria e in mare – è il primo passo necessario”.