
Il libro
Upanishad di W. B. Yeats: la saggezza e la spiritualità come antidoto all’ignoranza e all’egoismo
Nel libro degli insegnamenti induisti si comprende perfettamente che lo scopo dell'uomo dovrebbe essere l'acquisizione della conoscenza e l'integrità dello spirito, contro l'egoismo e la cupidigia
“Chi dà con ignoranza, in cambio riceve ignoranza”, questo è uno degli insegnamenti contenuti nelle Upanishad, ossia gli insegnamenti più importanti della religione induista, tradotti dal sanscrito all’inglese nel 1935 dal politico nazionalista, premio Nobel per la letteratura e poeta irlandese William Butler Yeats. Il suo interesse per l’Induismo nacque dopo l’incontro con il maestro Shri Puroit Swami, da cui rimase impressionato intellettualmente. Yeats e Swami si ritirarono a Maiora nel 1935 per comporre una versione più accessibile del pensiero induista. Le Upanishad trascritte in lingua inglese dal celebre poeta irlandese sono state nuovamente tradotte in italiano dalla casa editrice Magog.
Nel libro degli insegnamenti induisti, il compito dell’uomo è incentrato nell’acquisizione della conoscenza e nel mantenimento dell’integrità dell’anima. Queste due caratteristiche sono essenziali nella vita di tutti gli umani che hanno deciso di credere in Dio, poiché il sapere e la meditazione spirituale possono allontanarli dalle cattive intenzioni e dall’egoismo.
Le Upanishad di W.B. Yeats: una lotta contro l’ignoranza attraverso la conoscenza
Le Upanishad di Yeats insegnano che soltanto gli uomini disposti ad abbandonare i piaceri terreni possono raggiungere “l’immortalità”, perché hanno scelto la via della sapienza, tralasciando il materialismo e l’egoismo. Nell’opera tradotta dal poeta irlandese è più volte presente la frase: «Sia pace, pace, pace ovunque», ma come si arriva veramente alla quiete? Attraverso la conoscenza e il rispetto di ciò che sta intorno all’uomo. Per giunta, l’apprezzamento del cibo rimane un argomento altrettanto importante nelle Upanishad, dal momento che lo spreco del primo è una dimostrazione plastica dell’ignoranza umana.
Un altro argomento principale di questa raccolta è la lealtà verso Dio, poiché lui «risiede nella cavità del cuore, la pervade di immortalità, luce, intelletto». Il creatore viene prima di ogni cosa ed è fattualmente colui che concede agli uomini l’intelletto e la capacità di vivere in eterno dopo la morte, nel “Mondo celeste”. Dunque la fede nell’ultraterreno gioca un ruolo importante negli insegnamenti induisti, ma è sempre affiancata sempre dall’etica e dal rifiuto della cupidigia, che consentono all’uomo di dare valore alle proprie azioni e all’esistenza terrene prima che la morte sopraggiunga.