La satira che non fa ridere
La squallida vignetta di Vauro sulla Meloni: Trump, i peli, la lingua. ll web s’indigna: “Sei peggio della Littizzetto…
Da ieri circola sul web una vignetta di Vauro che – mai come in questo caso – confonde la volgarità con la satira. Ovviamente, su un giornale, come “Il Fatto Quotidiano“, trova spazio e consenso, meno, molto meno, sui social, dove perfino i follower del giornale di Marco Travaglio si esprimono, a larga maggioranza, nel segno della repellenza. La vignetta, se non se ne cogliesse bene il senso dall’immagine in alto, documenta Meloni che esce sputacchiando dal vertice con Trump dopo aver – si presume nella satira di Senesi – omaggiato il fondoschiena del presidente Usa. Non fa ridere, ma neanche riflettere. “Per odiare così tanto si deve avere parecchia invidia di un mondo che sta bene. Quel mondo che va avanti anche e meglio senza i vari Vauri. Fatevene una ragione e tenetevi il vostro livore”, commenta un follower del quotidiano.
Vauro e la vignetta sulla Meloni
“La stessa scuola di barzellette della Littizzetto. La Meloni fa anche questo, permette ad alcuni di raccontare barzellette da bar di campagna e guadagnare due soldini. Insomma, un po’ di carità fa sempre bene, brava Giorgia”. Ed ancora: “Povero Vauro costretto a fare queste vignette per esigenze di partito… Avrei voluto vedere la sua amica Elly schlein parlare di fronte a Trump… Si è reso ridicolo ancora una volta. Mah… sempre più convinto che i veri fascisti siano all’estrema sinistra,questa vignetta fa schifo e sarebbe stato lo stesso anche se protagonista era la Schelin, Appendino, Boschi, Piccolotti, etc etc il fasciocomunisti il peggio del peggio…”. Sipario.
