Allattamento al seno: un antico gesto che rinnova i valori familiari

1 Ott 2024 20:29 - di Alice Carrazza

Dal 1^ al 7 ottobre 2024, l’Italia celebra la Settimana mondiale dell’allattamento, con il tema ‘Closing the Gap: Breastfeeding Support for All’, che pone l’accento sulla necessità di ridurre le disuguaglianze nell’accesso al sostegno per l’allattamento al seno, in particolare durante momenti di crisi ed emergenza. La Società Italiana di Neonatologia (Sin) ha colto l’occasione per ribadire l’importanza cruciale di questa pratica naturale per la salute dei bambini e delle madri, evidenziando i progressi compiuti e gli ostacoli ancora da superare.

Secondo i dati di OMS e UNICEF, negli ultimi 12 anni il numero di bambini di età inferiore ai sei mesi esclusivamente allattati al seno è aumentato di oltre il 10%. Attualmente, il 48% dei neonati nel mondo beneficia dell’allattamento esclusivo nei primi sei mesi di vita, un risultato che ha salvato centinaia di migliaia di vite. Come sottolinea la Sin, infatti il latte materno è un vero e proprio “scudo” che protegge i piccoli non solo nei primi mesi, ma lungo tutto l’arco della vita, riducendo l’incidenza di patologie gravi come malattie cardiovascolari, ipertensione e diabete.

Benefici per la madre e il bambino

I vantaggi dell’allattamento non si limitano alla salute fisica. “L’allattamento rappresenta un legame di continuità tra l’utero materno e il mondo esterno”, spiega la Sin, favorendo una simbiosi naturale tra mamma e bambino. Il latte materno non solo nutre, ma riproduce in parte la composizione e l’odore del liquido amniotico, offrendo al neonato una fonte di sicurezza nei primi giorni di vita.

Inoltre, la pratica naturale dell’allattamento è una garanzia di salute anche per la madre. Allattare riduce il rischio di tumori al seno e alle ovaie, rendendo questa pratica una vera e propria garanzia di benessere per entrambi. Il ruolo del padre, in questo percorso, è altrettanto cruciale: creare un ambiente familiare di supporto è fondamentale per superare le difficoltà iniziali che molte madri possono incontrare. Un gesto così semplice e naturale può letteralmente trasformare l’esperienza della famiglia, costruendo momenti di condivisione che giovano tanto alla salute fisica quanto a quella mentale.

Superare le barriere all’allattamento

Nonostante i benefici riconosciuti, rimangono ancora molte barriere che ostacolano la diffusione di questa pratica. Almeno un terzo degli ospedali in Italia non garantisce in modo adeguato il rooming-in (la possibilità per la neo mamma di tenere il bimbo nella propria stanza 24 ore su 24, con il supporto costante del personale sanitario). Questo impedisce un avvio precoce dell’allattamento. “Ribadiamo quanto raccomandato dall’OMS: è fondamentale garantire l’allattamento esclusivo almeno per i primi sei mesi di vita e impegnarci per eliminare i tanti ostacoli ancora esistenti”, ha dichiarato Luigi Orfeo, presidente della Sin, sottolineando l’urgenza di rafforzare la rete di supporto familiare e lavorativo.

Innovazione e sostegno all’allattamento

Per affrontare queste sfide, la Sin ha avviato il Progetto Policy Aziendale sull’Allattamento (Paa), che coinvolge 62 Aziende Sanitarie e 108 Punti Nascita in 14 regioni italiane. Questo progetto, che si concluderà a metà del 2025, mira a migliorare le condizioni per l’allattamento negli ospedali, promuovendo pratiche come il contatto pelle a pelle immediatamente dopo il parto. Difatti, uno studio condotto dal Policlinico di Bari e dall’Ospedale San Giovanni di Dio di Melfi ha dimostrato che il contatto pelle a pelle ha un impatto significativo sull’allattamento esclusivo. A tre mesi, il 71% dei neonati che hanno sperimentato questa pratica continua ad essere allattato esclusivamente, contro il 53% di quelli che non ne hanno beneficiato.

Un’altra innovazione importante è il tele-supporto, che si è dimostrato cruciale soprattutto durante la pandemia. Il sostegno a distanza ha incrementato del 25% il tasso di allattamento esclusivo nei primi tre mesi di vita, con effetti positivi che si prolungano fino al sesto mese. La Sin ha pubblicato un Position Statement sull’importanza di questo strumento, sottolineando il suo ruolo fondamentale nell’aiutare le madri a superare le difficoltà iniziali.

Un gesto antico che guarda al futuro

Con il giusto sostegno, l’allattamento al seno può diventare una pratica accessibile a tutte le madri, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e a garantire una vita più sana per i neonati e le loro famiglie. La Settimana Mondiale dell’Allattamento 2024 ci ricorda che il valore dell’allattamento risiede non solo nei suoi benefici per la salute, ma nel suo profondo significato umano e familiare.

Tuttavia, mentre celebriamo i benefici di questa pratica, la figura della donna come madre continua a essere oggetto di dibattito e contestazione. Da non dimenticare, la polemica attorno alla statua di bronzo dal titolo “Dal latte materno veniamo” realizzata da Vera Omodeo, e rifiutata dalla commissione che si occupa di arte pubblica, perché secondo loro “lesiva della sensibilità universale”. Ma come può nuocere alla sensibilità una madre col suo bambino in un gesto così naturale?

La difesa della maternità, rappresentata dall’allattamento al seno, non è solo una questione di salute, ma una riaffermazione del ruolo essenziale della donna come madre nella società. Un ruolo che, come dimostrano queste giornate di riflessione, deve essere protetto e sostenuto, perché è proprio dal gesto di nutrire delle madri che dipende il futuro delle nostre comunità.

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