Chiorino (FdI) replica a Tridico (Inps): “Un burocrate inadeguato”
«Grave mancanza di onestà intellettuale del presidente dell’Inps nazionale, Pasquale Tridico, che dopo aver mostrato tutta la propria manifesta inadeguatezza tenta di uscirne scaricando la colpa delle proprie inefficienze e incapacità gestionali sulle Regioni».
E’ netta e durissima la replica dell’assessore piemontese al Lavoro, Elena Chiorino (Fratelli d’Italia), alle ultime dichiarazioni di Tridico, che ha definito «lenta» la gestione, da parte delle Regioni, della Cassa integrazione in deroga, tentando di svicolare dalle proprie responsabilità.
«Al contrario – ribatte Chiorino – le Regioni stanno facendo il massimo per sopperire alla evidente inadeguatezza della gestione Tridico impegnato nei mesi scorsi a fare proclami sulle data entro quali Inps avrebbe pagato: 15 marzo, 15 aprile: e adesso? Proprio oggi gli ho posto direttamente la domanda, anche alla presenza del ministro al Lavoro, Nunzia Catalfo.
La risposta di Tridico ha spiazzato tutti: «Abbiamo dati che non sono significativi», ha detto, rispondendo così anche al Ministro che, riprendendo la domanda dell’assessore piemontese, incitava lo stesso presidente Inps a fornire i dati richiesti.
«Tridico ci fornisca i dati – prosegue l’assessore di FdI – e lasci agli assessori regionali e ai lavoratori valutare se siano significativi oppure no. Altrimenti sorge il dubbio che i numeri non ce li voglia dare perché, magari, sarebbero l’ennesima dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, della sua inadeguatezza. Motivo per il quale vive di provocazioni, parla di “click day” e tenta maldestramente di scaricare colpe sulle Regioni, sulle aziende, sui consulenti del lavoro, sui dipendenti regionali e su quelli di INPS. Ora, purtroppo per lui, le opzioni di scaricabarile sono finite, a meno che non pensi, per la sua prossima dichiarazione, di incolpare gli stessi lavoratori in attesa della Cassa».
Per Chiorino è ora che Tridico «si assuma le proprie responsabilità, ammetta pubblicamente che le Regioni avevano chiesto fin da subito altre procedure, più snelle e incisive. Invece di pensare a perversioni politiche come la regolarizzazione dei clandestini, Tridico avrebbe dovuto dare retta al Piemonte, che aveva proposto soluzioni rapide ed efficaci come l’istituzione di un solo ammortizzatore sociale e non degli attuali cinque, che evidentemente contribuiscono a intasare sistema. Un ammortizzatore che avrebbe potuto essere più snello e moderno della Cassa in deroga, strumento obsoleto, istituito anni fa, in un contesto completamente diverso, e mai aggiornato».
«Al di là del disappunto nel sentire le deliranti accuse di Tridico alle Regioni – conclude l’esponente piemontese del partito di Meloni – la mia preoccupazione è per i lavoratori che, se riusciranno ad ottenere la Cassa in deroga sarà proprio grazie alle Regioni, come in Piemonte, e non certo alla palude burocratica nella quale Tridico ha immerso l’Italia».