
Erba Brusca – Milano
I ristoranti del Secolo - di Redazione - 18 Agosto 2018 alle 00:01
Erba Brusca
Alzaia Naviglio Pavese, 286 – 20142 Milano
Tel. 02/87380711
Sito Internet: www.erbabrusca.it
Tipologia: ristorante
Prezzi: menù degustazione 32€
Giorno di chiusura: Lunedì e Martedì
OFFERTA
Si sente la mano di una donna nella cucina di Erba Brusca: delicata, studiata, mai eccessiva e semplice, nonostante le tecniche di alta cucina. Alice Del Court, mamma di due irriverenti gemelli, è cresciuta negli States ma è nata in Francia e dopo tante esperienze stellate si è innamorata dell’Italia dove reinterpreta perfettamente i piatti italiani con l’aggiunta dei prodotti che prende dal suo orto, che cura personalmente. Proprio per rispettare la stagionalità e il meglio di quello che si trova sulla piazza, il menù degustazione cambia settimanalmente e può subire variazioni anche à la carte. In lista vengono segnati tutti i presidi Slow Food usati, prevalentemente vegetali. Noi abbiamo provato, tra gli antipasti, un gustoso agnello in cassetta con crema di sedano rapa e saba (il mosto d’uva), che ha dato alla carne, cotta perfettamente, quella spinta in più di sapore, senza l’aggiunta di sale. Come primo, risotto, robiola e limone sotto sale, dal gusto delicato e dalla mantecatura perfetta, mentre gli gnocchi di ricotta, spinaci, uova di trota, burro nocciolato e pepe rosa erano leggermente insipidi. A seguire, l’ombrina scottata con broccolo romanesco in crema e pickles, con olive, limoni e cipolle, un classico ben rivisitato, e per finire, al posto dei dolci che sono principalmente creme con elementi croccanti, abbiamo optato per una buona selezione di formaggi artigianali, scelti dalla chef in persona.
AMBIENTE
Il ristorante è decisamente suggestivo: ottimo durante il periodo primaverile/estivo, quando si può cenare direttamente nell’orto, ma anche negli altri periodi dell’anno grazie alle ampie vetrate del locale che si affacciano sul torrente che scorre nei campi e si congiunge al Naviglio Pavese. Il locale è composto da due ampie stanze, una sull’orto e una interna, ma è decisamente preferibile la prima, da richiedere al momento della prenotazione.
SERVIZIO
Talvolta è lento e poco ricettivo, per esempio noi non abbiamo mai ricevuto il pane, nonostante la richiesta. I ragazzi in sala sono vestiti con vezzi campagnoli chic e una tuta da lavoro dal sapore country.
Recensione a cura di: Il Saporaio – La Pecora Nera Editore –
di Redazione