Quel sacrario della discordia strumentale
La strumentalizzazione della vicenda legata alla riqualificazione del Parco di Radimonte di Affile (Roma) si arricchisce di una nuova, faziosa pagina polemica, alimentata da una risonanza mediatica che punta a legare ogni diatriba locale al Laziogate, simbolo regionalizzato della spesa ingiustificata tout court. Eppure, nello specifico, al caso del mausoleo di Affile si rimprovera solo in ultima battuta l’investimento di denaro pubblico: in prima istanza, naturalmente, campeggia la motivazione dell’indignazione politica legata all’ossequio alla memoria storica del generale Graziani, di cui tutti scrivono e dissertano ma – come ha ricordato a più riprese proprio il sindaco di Affile, Ercole Viri – di cui nessuno dei detrattori sa molto. E così, l’ultimo atto di questa tormentata querelle ripresa dal New York Times al Pais, oltre che rimpallata da un ring all’altro della piattaforma virtuale, registra oggi l’ennesima reazione: un quarantonovenne cittadino di Prato, iscritto all’Anpi, offeso dal monumento eretto con fondi regionali per celebrare il ministro di Salò, si è preso la briga di sporgere querela nei confronti del sindaco di Affile, del Consiglio comunale della città e della ex governatrice Poleverini. Con buona pace degli affilani in vita e di quelli caduti in guerra, i reati contestati tramite un avvocato del foro pratese sono: «attentato alla Costituzione», «apologia di fascismo», «peculato per distrazione», «abuso di atti d’ufficio». «I capi d’imputazione citati da questo solerte cittadino non stanno né in cielo, né in terra», commenta ironico il sindaco Viri che, entrando nel vivo della questione, aggiunge: «Con la vicenda, poi, l’ex governatrice Polverini c’entra davvero poco: i finanziamenti per il Parco di Radimonte sono stati elargiti dalla precedente Giunta Marrazzo-Montino, che con la stessa delibera nel 2008 ha finanziato la nostra opera, come il Parco Graziani di Filettino, di cui nessuno parla mai scandalizzato, forse perché l’intero progetto fu voluto dall’ex sindaco di sinistra». Ma perché tanto accanimento su Affile? «Credo – ha spiegato Viri – che alla base di tutto ci sia una profonda ignoranza storica della biografia di Graziani, considerato dagli affilani un concittadino eroico, la cui memoria va conosciuta prima ancora che rispettata. Tutti usano una sterile diatriba ideologica per tornaconti di visibilità personali che nulla hanno a che fare con l’amministrazione locale, l’urbanistica, la dignità civica. Se poi si considera che, alla manifestazione del 23 settembre scorso di contestazione del mausoleo, a cui hanno partecipato dall’Anpi a una delegazione di un comitato etiope, di tutti un po’, c’erano più carabinieri che manifestanti, si capisce bene la portata del dissenso e la reale entità delle recriminazioni con esso giustificate». Né può prendere piede la pista dello spreco del denaro pubblico… «Decisamente no – ha concluso Viri – visto che il terreno su cui sorge il mausoleo è stato donato da privati; che della quota stanziata abbiamo restituito alla Regione, grazie ad un ribasso d’asta, sessantamila euro; che in tutto il Parco il sacrario in questione occupa lo spazio irrisorio di sei metri per sei e che, con l’ultima tranches di finanziamento, costruiremo per l’estate una piscina per bambini». Insomma, su Graziani e sui parchi intestati al suo ricordo c’è chi dimostra di avere una coscienza civica che funziona a corrente alternata. «Non è forse vero – ci dice il coordinatore provinciale del Pdl, Francesco Lollobrigida – che Rodolfo Graziani ha in Italia più strade intitolate alla sua figura? La prima che mi viene in mente è in Puglia, a Neviano: e non è che nel nostro Paese manchino nominativi per la toponomastica stradale. Dunque, se ricordare Graziani significa fare apologia del fascismo, allora vanno denunciati tutti i sindaci che a lui hanno dedicato vie e corsi; i prefetti che le hanno autorizzate, e in testa a tutti andrebbero considerate le posizioni dell’ex sindaco Pd di Filettino che ha promosso il progetto del Parco Graziani; quella di Montino, che negli anni della Giunta Marrazzo ha concesso i finanziamenti ad Affile come a Filettino e, in ultimo, quella dell’assessore di Sinistra e Libertà competente, Nieri, che ha sottoscritto la delibera. Sono fatti – ha concluso Lollobrigida – ed è un fatto che quell’area da privata è diventata un parco pubblico; che la comunità locale vuole ricordare un concittadino pluridecorato, ben prima del fascismo; che quella di Graziani è una figura di alto profilo e alle sue commemorazioni, negli anni, hanno partecipato personalità di tutti i colori politici, compresi quelli dalle cui schiere oggi partono invettive strumentali».