Toscana, 440mila euro per promuovere l’antifascismo. Non era meglio farci un giardinetto?
A proposito di sperperi dei fondi regionali: certo ci sono le piadine con la nutella pagate a nostre spese (Lombardia) o anche i Suv comprati causa neve (Lazio). Ma, come si disse nell’interessante dibattito che si sviluppò dopo il caso Fiorito e oggi silenziato in tempi di campagna elettorale, le Regioni hanno un’eccessiva discrezionalità nel destinare i fondi pubblici, cioè i soldi nostri. Ecco cosa è accaduto in Toscana: sono stati stanziati 442mila euro per valorizzare il patrimonio storico, politico, culturale dell’antifascismo e della Resistenza e per la promozione di una cultura di pace. Il che, al di là, delle retoriche di circostanza, non significa altro che foraggiare sul territorio piccoli apparati collaterali alla sinistra, cioè finanziare con denaro pubblico una rete culturale di amici che drenano consensi a chi governa la Regione. Dice: ma la cifra non è granchè. Vero, non è ingente. Ma è quanto basta per acquistare una casa per anziani, sistemare una scuola, ristrutturare il padiglione di un ospedale, realizzare un giardinetto. Dice: ma questi non sono valori dell’antifascismo. Già, sono cose più attuali e più importanti per il benessere della gente che vive in Toscana, il che dovrebbe essere il primo obiettivo della Regione.
In ogni caso, così saranno suddivisi i fondi stanziati: 135.000 euro andranno al Comune di Stazzema come stanziamento annuale della Regione in favore del Comune medaglia d’oro al valor militare per il sacrificio dei suoi abitanti, vittime dell’eccidio di Sant’Anna del 12 agosto 1944 e per il contributo dato alla guerra di liberazione. La delibera portata in approvazione dall’assessore regionale alla cultura, Cristina Scaletti, destina inoltre 187.000 euro all’Istituto Storico della Resistenza in Toscana e 30.000 alla Federazione regionale toscana delle Associazioni antifasciste. Seguono una serie di finanziamenti per gli Istituti storici della Resistenza e dell’eta’ contemporanea. A quello di Grosseto vanno 28.000 euro. A quelli di Livorno e di Lucca 13.500, 9.000 a quello di Siena, 8.000 a Pistoia e a quello Apuano. Infine 10.000 euro sono stati destinati alla Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza Luoghi della Memoria Toscana di Figline di Prato.