NoTav, assedio e minacce ai parlamentari del Pd. Scatta la condanna bipartisan

21 Mag 2013 20:51 - di Giovanni Trotta

Resta altissima la tensione attorno alla nuova Torino-Lione. Al lungo assedio, lunedì notte, di un centinaio di No Tav al circolo di Bussoleno dove il senatore Stefano Esposito e il deputato Stefano Lepri partecipavano ad una riunione del Pd, hanno fatto seguito le pesanti minacce su Facebook allo stesso Esposito.

«Fa la figura del servo di Caselli. Deve ringraziare che le Br non sono più attive, altrimenti sarebbe finito». Così si leggeva sul profilo che apparterebbe, secondo Esposito, «a un’esponente dell’ala violenta del movimento No Tav». Un post che ha raccolto condanna e sdegno bipartisan, ma soprattutto dal Pd, scosso anche dalla bocciatura alla Tav data da un suo leader, Matteo Renzi: «È un’opera inutile», ha scritto sul suo ultimo libro. Nel frattempo, è sempre più vicina la ratifica del trattato italo-francese. «Ci arriveremo nei prossimi due consigli dei ministri», ha annunciato Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, durante l’audizione alla commissione Ambiente della Camera. Ma per ora a tenere banco sono la diversità di vedute all’interno del Partito Democratico e il clima di continua tensione. «Non servono commenti da parte mia – ha scritto Esposito su Facebook, dopo avere riportato egli stesso il post di minacce che gli è stato indirizzato – non serve solidarietà, serve invece denunciare la cultura eversiva. Come è ormai noto da tempo, a queste persone, del treno, non importa nulla». Le minacce sono – ha commentato Piero Fassino, sindaco di Torino – «il gesto violento di chi usa l’anonimato per nascondere la propria vilta». Il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, ha affidato le sue riflessioni a Twitter: «I No Tav non vogliono la democrazia in Valle di Susa e alimentano la tensione con attacchi a persone ed istituzioni che rappresentano». Il movimento No Tav ha commentato con soddisfazione l’assedio al circolo di Bussoleno: «Sappiamo sempre essere efficaci». Ferma la reazione del Pdl: «Le minacce, gli insulti e le intimidazioni ai senatori Esposito e Lepri sono inaccettabili. Desidero inviare loro piena e forte solidarietà nella certezza che non desisteranno dalle loro convinzioni e che potranno manifestarle ancora e sempre perché la democrazia è più forte e deve prevalere su chi non la rispetta», ha detto infatti il senatore del Pdl e presidente della Commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama Altero Matteoli. Polemica tutta interna al Pd, invece, quella che ha contrapposto il sindaco di Bussoleno, Anna Allasio, che non ha partecipato alla riunione in disaccordo con la linea del partito e con la presenza di Esposito, e tre consiglieri provinciali del Pd che stigmatizzano: «È grave – dicono – che un sindaco, un rappresentante delle istituzioni, non riconosca il diritto e la legittimità di ciascun cittadino a partecipare a una riunione di iscritti al Partito Democratico ed esprimere la posizione propria e del gruppo parlamentare che rappresenta».

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