La filosofia dei Cesaroni trionfa alla Garbatella: a Roma torna il forno comune di una volta
A Roma si ritorna all’antico e trionfa la filosofia dei Cesaroni. La crisi affina l’ingegno e nel quartiere dove è stata girata la popolare fiction di Canale 5 viene aperto un forno alla vecchia maniera. Uno di quei “locali” di una volta, di natura popolare dove chi lo desiderava, il più delle volte per risparmiare, poteva far cuocere il proprio pane o i dolci fatti in casa. Un modo “dei tempi andati” che le difficoltà economiche di questo periodo riportano d’attualità. L’iniziativa è opera della Casetta Rossa che ha inaugurato il forno nel suo spazio esterno. L’idea – fanno sapere – nasce più di un anno fa con il collettivo P.a.n.e. Si tratta di riprendere una vecchia tradizione che era presente in tutti i comuni italiani e che al Sud non è ancora del tutto dimenticata: quella dei forni popolari, dei forni pubblici a disposizione di tutti i cittadini che volevano usarli. «La maggior parte faceva il pane – ricorda Luciano Ummarino della Casetta – ma anche altre cose. Ci sono già stati dei corsi partecipatissimi di panificazione e durante la giornata le persone verranno a cuocere il pane che hanno fatto a casa. Questo forno sarà aperto, per ora, ogni sabato mattina, poi cercheremo di aprire anche in altre mattinate, la domenica. Il forno popolare, già inaugurato in parte, è stato auto-costruito dalla comunità territoriale, dal cittadini del quartiere, con l’aiuto di esperti costruttori di forni». Di fronte al nuovo forno, su un tavolo preparato ad hoc, c’è chi impasta, chi spolvera le pagnottelle con la farina e chi le ricopre di semini. “P.a.n.e.” (un acronimo che sta per Produzione, autosufficienza, nutrizione ed esistenza) è costituito da un gruppo di tre persone con un seguito di almeno 200 che in tre anni è riuscito a divulgare il credo dell’autoproduzione del pane. Per chi lo desidera, insomma, c’è il piacere di poter far cuocere il proprio pane assieme a momenti di aggregazione che la vita moderna a contribuito a far dimenticare.