L’ultima gaffe di Marino: abbiamo risparmiato 400 euro sulla corona dei morti di Nassiriya
Una gaffe dietro l’altra, ma quella sui morti di Nassiriya se la poteva proprio risparmiare. Ignazio Marino non finisce mai di stupire negativamente. Il sindaco di Roma ha annunciato con enfasi, come ha riportato il consigliere del Pdl alla Regione Lazio, Antonello Aurigemma, «il risparmio di 400 euro per la mancata apposizione della corona ai caduti di Nassiriya». Nel decennale della strage in cui persero la vita diciannove italiani infatti Marino, Zingaretti con il commissario della Provincia Riccardo Carpino hanno deposto una corona di alloro al monumento per i caduti al Parco Schuster di San Paolo. Ma di fronte alle spese folli del sindaco e della sua giunta, e a un bilancio lacrime e esangue, il risparmio di 400 euro oltre che irrisorio, indigna e offende i il ricordo dei caduti e le loro famiglie. «Annuncio – ha detto Aurigemma – non solo strumentale ma anche offensivo per i caduti ed i loro familiari, anche perché si risparmia su queste tragiche ricorrenze e non si pensa ai 90 milioni di euro in più dati dall’assessore Improta nei suoi atti attuativi, o agli oltre 600mila euro di penali per la mancata attuazione agli accordi che firma l’assessore Improta, e che puntualmente non rispetta. Per raggiungere le somme dei danni che l’assessore Improta ha prodotto all’amministrazione, Roma Capitale dovrà evitare di mettere corone per il prossimo millennio». Critico anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ghera: «Si trattava di una commemorazione importante. Il sindaco anziché complimentarsi con se stesso di aver risparmiato quella somma, assolutamente irrisoria, dovrebbe pensare ai soldi spesi inutilmente. Basti pensare ai cinque milioni stanziati per cinquanta persone del suo staff ai quali ha offerto contratti da dirigente aver aver fatto nessun bando e senza concorso. Alcuni dei quali non hanno neanche i requisiti». Per Lavinia Mennuni del Pdl, «nessuno mai potrebbe solo ipotizzare che per ridurre gli sprechi si possa rinunciare ad apporre la corona in memoria dei nostri militari caduti a Nassiriya. Un’onta per loro, per le famiglie e per i tanti militari impegnati in pericolose missioni nei teatri di guerra. I risparmi si fanno sugli sperperi e certo tali non possono essere considerati quei simboli valoriali, su cui si fonda la memoria di atti eroici esempio di coraggiosa italianità».