Sgomberati due centri sociali a Milano: scoppia la guerriglia urbana
Milano è ancora teatro di scontri tra le forze dell’ordine e i centri sociali. Ad accendere la miccia è stato lo sgombero del centro sociale Corvaccio squat e dello spazio Rosa Nera, di via Ravenna, in zona Corvetto nella periferia Sud della città. Nei giorni scorsi, nella stessa via, erano state eseguite perquisizioni ad antagonisti per la vicenda dell’assalto a una sede del Pd durante un’assemblea del Sunia. E lunedì tafferugli si erano verificati durante uno sgombero di una famiglia da una casa occupata.
Gli antagonisti hanno lanciato pietre e bruciato cassonetti
All’arrivo della polizia una ventina di attivisti, che avevano passato lì la notte, sono stati fatti uscire. Poi un centinaio di appartenenti all’area antagonista si è radunato all’esterno dei due stabili, in via Ravenna, e ha fronteggiato le forze dell’ordine lanciando pietre e incendiando cassonetti. Dopo una serie di cariche degli agenti in tenuta antisommossa e il lancio di lacrimogeni per disperdere i manifestanti, tre giovani per protesta sono saliti sul tetto di uno stabile che era occupato. Sul posto le forze dell’ordine hanno continuato a presidiare le attività di sgombero. Un elicottero ha sorvolato l’intera area controllando l’evoluzione della situazione dall’alto.
Il precedente di lunedì
Anche lunedì per Milano era stata un’altra giornata di sgomberi e scontri. Il bilancio finale è stato di due arresti, cinque poliziotti feriti (uno dei quali è stato colpito alla testa da un mattone). In mattinata era in calendario l’allontanamento di una coppia di italiani con figli (non presenti al momento) che da tempo occupa abusivamente un alloggio in via Vespri Siciliani 17, nella zona periferica di Lorenteggio. I problemi sono iniziati quando una cinquantina di persone si è presentata davanti al palazzo per contestare lo sgombero. In pochi minuti le offese si sono trasformate in tafferuglio con un lancio di pietre, estintori, copertoni e oggetti di ogni tipo che hanno raggiunto gli agenti in tenuta antisommossa. La replica è stata il lancio a mano di due lacrimogeni e il “contenimento” con i manganelli. Minuti di concitazione e violenza che hanno sporcato il marciapiede del sangue di appartenenti alle forze dell’ordine e contestatori, divisi tra semplici residenti, occupanti di altre case Aler e militanti dei centri sociali. In manette sono finiti Tommaso P., di 24 anni, e Giuseppe T., di 52 anni, entrambi pregiudicati, accusati di violenza, resistenza e lesioni. Ad avere la peggio tra i poliziotti è stato il dirigente di turno, trasportato al Fatebenefratelli per suturare con tre punti una ferita alla testa causata da un mattone. Altri quattro agenti hanno invece riportato lievi contusioni.