99 Posse scatenati su Fb: bastoni contro i fasci. Cremona sotto shock
Dopo i gravi episodi di violenza che hanno avuto come scenario la città di Cremona (scontri tra CasaPound e militanti del centro sociale Dordoni con un ferito grave all’ospedale) e poi il blitz di autonomi e disobbedienti che sabato ha messo a ferro e a fuoco il centro città ci mancavano i 99 Posse a soffiare sul fuoco.
“Più bastoni, meno tastiere”
E invece la band estremista (che giovedì terrà un concerto a Cremona per il compagno ferito, Emilio Visigalli) estasiata all’idea di un improbabile ritorno in piazza dell’antifascismo militante (da notare che gli scontri originari si sono sviluppati dopo una partita di calcio…), invoca la lotta dura, quella di un tempo per fortuna passato ma non archiviato in certe menti nostalgiche. Così sullo stato Fb del gruppo è apparsa un’incitazione evidente alla violenza: “Onore a chi lotta. Più bastoni, meno tastiere”. Uno slogan accompagnato dall’immagine del corteo che ha ha tenuto sotto assedio il centro di Cremona. Un messaggio di solidarietà con gli antagonisti che si sono scontrati con le forze dell’ordine, assaltando banche e negozi, bruciando auto in sosta e attaccando il comando dei vigili urbani.
Luca ‘O Zulù: sfasciate solo due vetrine…
Il frontman del gruppo, Luca ‘O Zulù, non è per niente pentito di quel messaggio (che peraltro è stato ripetuto su Fb dopo le prime polemiche suscitate): “A Cremona – dice a Repubblica – non è stata sfasciata una città, sono state rotte due vetrine di banche. Dopo dieci anni di agressioni fasciste è stata fatta una manifestazione di autodifesa contro le cose e non contro le persone”. La colpa? Non certo dei black bloc arrivati a Cremona da varie parti d’Italia, ma di chi non ha “ancora chiuso i covi di CasaPound”. A Cremona i cittadini hanno però visto un altro film: in via Dante non c’è una banca che abbia le vetrine intatte ed è uno strano metodo di autodifesa quello di tirare bombe carta… I disordini di sabato sono stati commentati in una nota anche da CasaPound: “Se ancora qualcuno avesse avuto bisogno di conferme sulla vera natura del Csa Dordoni di Cremona e dell’antifascismo militante in generale, la manifestazione ha definitivamente diradato ogni dubbio”.