Alemanno: bravo Salvini, ma la Lega non è la nostra casa comune
Il movimento Prima l’Italia, che ha esordito l’8 febbraio al cinema Adriano con un comizio di Isabella Rauti, con l’intento di aprire un cantiere per ricomporre a destra la disgregazione in atto, ha diffuso un comunicato nel quale si commenta la manifestazione di Matteo Salvini a Roma riprendendo le parole usate da Francesco Storace: una “bella piazza, ma non nostra”.
Con Salvini pochi tricolori salvo quelli di CasaPound
“Ci ha colpito – continua il comunicato, apparso qualche minuto fa sull’account twitter di Gianni Alemanno – l’assenza di bandiere nazionali, salvo quelle portate da Casapound; la visione di un palco in cui c’erano più tricolori russi che italiani; l’insistenza di Salvini nel parlare di “Italie” al plurale e non di “Italia” unita e indivisibile, anche se siamo ben consapevoli che la nostra identità nazionale si basa su tante appartenenze specifiche e autonomie locali che devono essere rispettate e valorizzate. Ma, soprattutto, ci ha colpito la riedizione della polemica del “cittadino” contro lo “Stato”, confondendo ancora una volta, come hanno già fatto Silvio Berlusconi e Beppe Grillo, lo Stato nazionale con lo statalismo e l’oppressione fiscale. Come si fa a difendere la sovranità nazionale di fronte a Bruxelles e di fronte alla globalizzazione senza uno Stato-Nazione che la incarni e la eserciti?”.
Alemanno: diversi dalla Lega ma alleati
E allora “Matteo Salvini può e deve essere un alleato nel costruire l’alternativa a Matteo Renzi, ma la Lega e i suoi affiliati non possono essere la nostra Casa comune. Noi siamo diversi dal percorso della Lega e non bastano aperture di vecchi esponenti di Alleanza Nazionale verso la lista “Noi con Salvini” per colmare questa differenza. Noi siamo gli eredi di una grande tradizione politica, quella della Destra nazionalpopolare – sociale, nazionale e popolare – che ha l’unità della Nazione, l’autorità dello Stato e la solidarietà comunitaria tra i suoi valori non negoziabili”.
Riunire le energie disperse
Secondo Prima l’Italia “ci sono tante energie disperse all’interno dei partiti del centrodestra, altre ancora guardano alla Lega di Salvini in mancanza di proposte più convincenti, ma soprattutto ci sono persone e comunità di destra che si sono rifugiate nel limbo del non voto e del rifiuto della politica. Dobbiamo richiamarle a noi con un grande processo unitario, che parta dalla storia del Msi e di An per aggregare tutte le anime della destra, senza pregiudizi ideologici, senza rendite di posizione e senza egemonie precostituite. Su questo progetto la comunità umana di Prima l’Italia vuole lavorare, senza rinunciare alla propria identità specifica e senza trascurare di difendere fino in fondo le insegne di Fdi-An alle ormai prossime elezioni regionali, ma nella convinzione che bisogna confrontarsi con tutti per costruire un nuovo inizio”.