Forza Nuova: inventata la notizia che vogliamo fare un rogo di libri gender
Cultura gender nelle scuole: se la conosci la eviti, esorta un’iniziativa di Forza Nuova organizzata a Milano con un presidio-gazebo in difesa della cultura della famiglia naturale e contro la politica omosessualista nelle aule. E immediatamente è scattata l’accusa più facile. La recriminazione più ovvia: quella di estremismo cieco e intollerante, e di lì, a scendere, l’addebito più pesante: gli esponenti di Fn vogliono dare alle fiamme i testi “incriminati”.
Forza Nuova smentisce “roghi di libri”
Pronta è arrivata, però, anche la risposta: «In riferimento alle notizie apparse oggi sugli organi di stampa circa possibili roghi di libri in occasione di un banchetto informativo del movimento politico Forza Nuova, non risulta alcuna iniziativa in merito e, in ogni caso, il servizio di ordine pubblico predisposto non consentirà che venga bruciato alcun libro», ha prontamente comunicato la Questura di Milano. E, a conferma ulteriore, si è aggiunta a stretto giro anche la smentita dei diretti interessati: «Ma quale rogo di libri, non ci pensiamo nemmeno a una cosa del genere». «Noi abbiamo detto solo che ci opponiamo al tentativo di infiltrare le scuole con testi, giochi, strumenti educativi vari che promuovono l’assenza di differenze sessuali, in sostanza una politica gender subliminale – ha spiegato Marco Carucci, portavoce di Fn –. Oggi distribuiremo una lista di case editrici che sostengono questa cultura contro la quale noi ci opponiamo, per informare le famiglie su cosa potrebbe accadere a breve, e una lettera da inviare agli istituti scolastici in tema di consenso informato su eventuali iniziative pedagogiche: il rischio, infatti, è che giochi, libri, insegnamenti con la scusa della lotta alla discriminazione razziale, al sessismo, o altro, facciano invece passare un messaggio contro la famiglia naturale».
In difesa della famiglia naturale
Una contro-iniziativa, quella milanese di Forza Nuova, tacciata di oscurantismo «medievale» e immediatamente paragonata da alcuni giornali e diverse associazioni ai roghi nazisti di storica memoria. In realtà, a detta degli organizzatori – e a facile smentita dei detrattori – una manifestazione che punta alla tutela civica , etica e sociale, della famiglia tradizionalmente intesa e che, nell’individuare una lista di testi e di case editrici adottati o fatti leggere in classe ai nostri bambini – o comunque in dotazione alle biblioteche scolastiche – per iniziare alla cultura gender e catechizzare al disconoscimento delle diversità sessuali, non punta semplicemente alla provocazione contro, ma all’affermazione culturale del valore della famiglia naturale: una scelta di campo sempre più, questa sì, demonizzata.