Putin non si fa ingabbiare: l’omicidio Nemtsov è una vergogna per la Russia

4 Mar 2015 15:27 - di Antonio La Caria

Mentre i media occidentali continuano ad adombrare l’ipotesi che dietro l’assassinio di Boris Nemtsov  ci sia lo stesso presidente Russo, Vladimir Putin,  in una riunione al ministero degli Interni di Mosca, prende di petto la questione e afferma che bisogna «liberare la Russia dalla vergogna» di delitti «che hanno una grande risonanza, compresi quelli a sfondo politico» come «l’omicidio sfacciato di Nemtsov proprio nel centro della Capitale» a due passi  dalla Piazza Rossa.

Gorbaciov: vogliono destabilizzare la Russia

A chi giova, si chiedono al Cremlino? E a chi giova non se lo chiede solo Putin, ma se lo chiedono anche personaggi non sempre allineati con il presidente russo. È il caso, ad esempio, dell’ex-presidente sovietico Michail Gorbaciov, l’uomo che ha portato la Russia fuori dal comunismo e che nell’Occidente democratico ha sempre riscosso un grande credito. Ebbene Gorbaciov ha detto subito all’agenzia Interfax di ritenere che la tragedia dell’oppositore politico Nemtzov sia un tentativo di aggravare la situazione nel Paese. E se questo è vero, a tutti può giovare tranne che a Putin e al governo di Mosca. Dice Gorbaciov che l’uccisione di Boris Nemzov  ha l’obiettivo evidente di destabilizzare la situazione in Russia. «Il crimine sul Gran ponte della Moscova – riporta testualmente l’agenzia Interfax –  è un tentativo volto a spingere la situazione nel Paese a complicarsi, forse anche a destabilizzarla, allo scopo di rafforzare l’opposizione». Insomma, più che Putin dietro il delitto potrebbero esserci i servizi segreti dell’Ucraina o di qualsiasi altro Stato a cui il corso “putiniano” sta dando molto fastidio. L’ex presidente dell’Urss, non esclude la possibilità di appellarsi al Paese per l’introduzione di misure di emergenza. «Ma se si va nella direzione della forza – afferma –  allora si aggrava ancor più la situazione nel Paese».

Putin annuncia: svolta nel metodo d’indagine

Come dire che, in questo caso, chi parla di pugno di ferro da parte di Putin avrà ulteriori carte da giocare. Gorbaciov sottolinea che quello che è accaduto «è un crimine che colpisce i sentimenti di tutti. Boris – ha aggiunto– era un uomo, naturalmente, con le proprie peculiarità, ma una persona reale. E ne soffro». Attenti a trarre conclusioni affrettate, in sostanza. «La strada da prendere ora è difficile da individuare  – sostiene Gorbaciov – non dobbiamo trarre conclusioni affrettate su come racappezzarsi». Intanto, però, Putin non intende perdere tempo, per cui annuncia una ferma azione per liberare la Russia da quella che definisce una «vergogna». Annuncia pertanto «una svolta radicale, una nuova qualità del lavoro del ministero degli Interni e di tutto il sistema delle forze dell’ordine».

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