Sbarchi, salvati altri 200 migranti. Un business che non conosce default
Ancora migranti. Ancora sbarchi. Ancora clandestini salvati in mare aperto o poca distanza dai nostri porti. Nella notte appena trascorsa la Guardia Costiera ha coordinato un intervento di soccorso nel Canale di Sicilia, nel corso del quale sono stati tratti in salvo 90 immigrati che, a bordo di un gommone, erano diretti verso le coste italiane. Non solo. Dalla Centrale operativa di Roma è stata dirottata, ad incrociare il gommone, una motonave, il cui equipaggio ha preso a bordo i migranti e, da quel poco che si è fin qui appreso a riguardo, la stessa motonave potrebbe essere ora dirottata in direzione di un secondo gommone salpato dalla Libia e diretto in Italia, che ha a bordo altri 95 migranti. Ad incrociare la motonave, per l’eventuale trasbordo dei migranti, è salpata una motovedetta della stessa Guardia Costiera.
Sbarchi, altri migranti in arrivo
Pronta a partire, come il rito dell’accoglienza impone, la macchina dell’assistenza che, dai controlli sanitari a quelli di sicurezza, passando per la dislocazione nei vari centri d’ospitalità al collasso ormai endemico, prevede tutta una serie di costosi e operosi interventi delle capitanerie di porto, delle forze di sicurezza, degli operatori sanitari, e di tutti coloro che sono regolarmente investiti dall’ondata migratoria quotidiana. Con buona pace del deludente avvicendamento tra le operazioni di Mare Nostrum e quelle di Triton, della class action promossa da Salvini contro Renzi e Alfano, e con sommo gaudio di tutti coloro che, speculando sulla disperazione di chi è in fiuga e la paura di chi accoglie – che le trasmigrazioni continue alimentano agitando lo spettro delle infiltrazioni terroristiche – si stanno arricchendo con il business dell’immigrazione.