Parla un superstite del naufragio: a bordo eravamo 950, più di 50 bambini

20 Apr 2015 11:25 - di Redazione

Proseguono senza sosta le ricerche nel Mediterraneo delle vittime (e di eventuali, praticamente impossibili, sopravvissuti) dell’ultimo tragico naufragio che ha provocato nelle acque libiche la strage di centinaia di migranti (il numero oscilla tra 700 e 900), un ecatombe senza precedenti. Ventotto le persone salvate.

Un superstite: più di 50 bambini a bordo

Nelle prime ricostruzioni del naufragio si era parlato di 700 morti, ma un superstite del Bangladesh, ricoverato ieri in ospedale a Catania, ascoltato dai magistrati, ha parlato di 950 persone a bordo del barcone della morte affondato nel canale di Sicilia. Tra questi –  dice l’uomo – circa 50 bambini e 200 donne. Secondo le prime informazioni raccolte a poche ore dal naufragio i migranti naufragati provengono da diverse nazioni, tra cui Algeria, Egitto, Somalia, Nigeria, Senegal, Mali, Zambia, Bangladesh, Ghana. Lo rende noto la Procura di Catania, spiegando che il migrante ricoverato al Cannizzaro è del Bangladesh ed è in cura per patologie di natura indipendente dal naufragio. «Molti migranti sono stati chiusi nei livelli inferiori della barca», ha detto l’uomo agli investigatori. Alla partenza i trafficanti hanno chiuso i portelloni impedendo loro di uscire.

Le operazioni di soccorso

«Sembra una cifra molto alta, nelle prossime ore capiremo di più su quanti erano, se effettivamente c’erano tanti bambini a bordo», ha detto la portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami ai microfoni di Sky Tg24. Considerando che si tratta di una barca di una ventina metri, già 700 persone sembra una cifra molto alta. «In ogni caso – aggiunge Sami – anche se fossero 700, dall’ inizio dell’anno oltre 1650 sono morte nel Mediterraneo». Nell’area del naufragio stanno operando 17 mezzi di soccorso nel tentativo di trovare ancora qualche superstite, ma le speranze dei soccorritori sono ormai minime. Nel pomeriggio la Procura di Catania terrà una conferenza stampa sul naufragio al largo della Libia in cui sono morti centinaia di migranti. L’incontro sarà tenuto dal procuratore Giovanni Salvi. Subito dopo lo sbarco delle salme e un controllo medico delle condizioni dei sopravvissuti, la nave Gregoretti dovrebbe ripartire facendo rotta verso Catania. Il nuovo molo di Isla, davanti al porto grande della fortezza de La Valletta, è affollato da centinaia di persone tra forze dell’ordine, militari, medici, giornalisti e troupe televisive.

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