Emergenza rifiuti a Roma, Marino “lo straniero” si vanta della svolta
Allarme rifiuti nella Capitale con il sindaco Marino che sposta i riflettori sulla crociata contro il monopolio della raccolta e, come da copione, parla di svolta epocale sfidando la proverbiale pazienza dei romani. Ovunque strade sporche e cassonetti stracolmi, l’Sos ai limite dell’emergenza arriva direttamente dai presidenti dei municipio .
Sos rifiuti
I punti più critici sono a ridosso dei parchi, perché nel fine settimana sono molto frequentati ma non c’è la raccolta dei rifiuti, e nei punti di confine con i comuni limitrofi che fanno la differenziata e che vengono a scaricare nel nostro territorio. I cassonetti sono stracolmi. Nei quartieri di Ostiense, Garbatella, San Paolo e Tor Marancia ci sono verificate le maggiori difficoltà nella raccolta con cumuli di immondizia e in alcune aree inizia spuntare già qualche topo. Non sfugge alla regole neppure il Centro Storico vetrina della città per i turisti.
L’autodifesa di Marino
«È assolutamente vero che Roma è sporca ma stiamo combattendo un monopolio», è la replica di Ignazio Marino reduce da una lunga riunione di Gabinetto. «È chiaro che quello che abbiamo davanti agli occhi fa riferimento a una svolta epocale che stiamo imprimendo a questa città. Una svolta – ha aggiunto il sindaco – che crea dissenso in quanti hanno gestito, in maniera legittima ma da monopolisti, lo smaltimento di rifiuti nella Capitale. E chi si vede sottratto un business milionario può creare difficoltà, ridurre il ritmo con cui alcuni impianti dovrebbero lavorare». Dopo l’autoassoluzione passa all’appello nei confronti dei lavoratori dell‘Ama, gli stessi (come ricorda Dario Rossin vicepresidente della commissione Ambiente) che solo un anno fa accusava di essere dei fannulloni e di rallentare il servizio.
L’appello all’Ama
«Io faccio un appello forte ai lavoratori dell’Ama perché aiutino le altre romane e gli altri romani a determinare questo cambio epocale. Molto dipende dall’amministrazione, ma molto dipende anche dalla buona volontà e dalla determinazione degli operatori». Ma i sindacati sono sul piede di guerra. Cgil, Cisl, Uil e Fiadel hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori di Ama in aggiunta allo sciopero nazionale del 25 maggio a sostegno della vertenza per il mancato rinnovo del contratto nazionale. A denunciare ancora un volta l’inadempienza del primo cittadino è Fratelli d’Italia con la consigliere capitolina Lavinia Mennuni.
Un consiglio “ah hoc”
«Non basterà l’ordinanza firmata dal sindaco per portare Roma fuori dall’emergenza rifiuti. Al di là delle diffide che l’amministrazione recapiterà al Consorzio Colari, ancora non si capisce quale sarà il futuro della raccolta nella Capitale – dichiara l’esponente di FdI – non si può continuare con soluzioni tampone. Tra una settimana sono previsti scioperi che coinvolgeranno anche i dipendenti di Ama e quindi è ipotizzabile immaginare il caos». Chiediamo al sindaco e ai vertici di Ama di spiegare ai romani quali misure adotterà l’amministrazione. Pertanto – conclude – invitiamo il sindaco a riferire in Aula Giulio Cesare e i vertici della municipalizzata in commissione ambiente.