Casale San Nicola, caricati i residenti. E i profughi li deridono (video CasaPound)
Un venerdì nero per la Capitale che è stata teatro di pesanti scontri tra la polizia e i residenti della zona di Casale San Nicola in protesta contro l’arrivo di un centinaio di immigrati. I cittadini hanno presidiato per ore la strada di fronte alla struttura, l’ex scuola Socrate, dove la prefettura di Roma ha deciso di trasferire i profughi mettendo a repentaglio l’equilibrio sociale della zona Cassia-La Storta. Una protesta inizialmente pacifica con i residenti a cantare l’Inno di Mameli chiedendo il rispetto degli italiani e la presenza di militanti di CasaPound Italia e alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, da mesi impegnati al fianco dei romani. Il prefetto Gabrielli, però, ha deciso di usare le maniere forti per uno sgombero a tempo di record.
Casale San Nicola, la cronaca online
La cronaca delle cariche, delle sassaiole e dei ferimenti, andata in diretta anche su Sky tg24, è stata monitorata con video e foto dalla pagina Facebook di CasaPound Italia. Finora il bilancio degli scontri, fornito dalla polizia, è di quattro agenti feriti ma si parla anche di fermati (arrestati?) tra i manifestanti. A metà giornata la polizia ha forzato il blocco dei residenti di Casale San Nicola mentre i cittadini hanno lanciato contro le forze dell’ordine sedie e ombrelloni. La polizia ha risposto con i manganelli, poi riposti nel tentativo di una mediazioni sempre più difficile per l’esasperazione dei cittadini. Durante la concitazione tra le urla dei residenti alcuni poliziotti hanno dato alle fiamme le “barricate” di balle di fieno allestite dai residenti. La tensione è cresciuta ulteriormente all’arrivo dei pullman con gli immigrati che avrebbero reagito alle proteste alzando il dito medio e apostrofando i cittadini romani gridano “Infami, infami, Italia di m…”.
Gli insulti anti-italiani degli immigrati
«Dopo la carica della polizia contro gli italiani, comprese donne e anziani, vengono fatti entrare i cosiddetti profughi che espongono il dito medio e fanno foto con gli smartphone ultimo modello» è uno dei post pubblicati sul profilo Facebook di CasaPound che aggiorna in tempo reale il susseguirsi degli eventi. «Quello che è accaduto oggi a Roma nord è una vergogna per questo paese. Hanno vinto i traditori dello Stato. Hanno provocato gli scontri strappandoci il megafono di mano e dandocelo in faccia, hanno caricato donne e anziani in presidio sotto il sole cocente, e alla fine hanno fatto entrare i sedicenti profughi’ nella ex scuola Socrate. A bordo di quel pullman non sembravano esserci siriani o eritrei in fuga dalla guerra, ma immigrati nordafricani sulle cui facce più che devastazione abbiamo visto sberleffo», si legge in una nota di CasaPound.
CasaPound: non cediamo
«Noi, come CasaPound Italia, siamo sempre vicini alla popolazione che scende in strada per difendere il proprio territorio da scelte folli come queste. Il caso di Treviso insegna, la mobilitazione può vincere. Al contrario, chi cede su un singolo punto è come se cedesse su tutto», ha commentato Simone Di Stefano, vicepresidente dell’organizzazione di destra. Ora i cittadini hanno ancora più paura e si sentono abbandonati dalle istituzioni. «Non li possono portare qui – afferma un residente de La Storta – questa strada è buia e isolata, la polizia non passa mai. Sappiamo che sta arrivando un altro pullman: in questo quadrante gli stranieri sono già troppi».
Fermato un esponente di Fratelli d’Italia
Tra i manifestanti di Fratelli d’Italia presenti sul posto, il coordinatote del Municipio XV, Giorgio Mori, avvocato, è stato posto in stato di fermo dalla polizia e in serata si deciderà sul suo arresto. “Difendeva donne e anziani”, sostiene Fratelli d’Italia. «Renzi e Alfano sapevano che la tensione stava per esplodere, FDI aveva avvisato con un Question Time e un’interrogazione parlamentare. Esattamente come accadde mesi fa per il quartiere romano di Tor Sapienza», spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli, primo firmatario di numerose interrogazioni e question time al ministro Alfano sul caso San Nicola. «I responsabili dell’ennesima mattinata di scontro sociale nella periferia di Roma hanno nomi e cognomi precisi: Matteo Renzi, Angelino Alfano, Ignazio Marino. Si dovrebbero vergognare. Per questi signori l’emergenza immigrazione si risolve facendo entrare tutti gli immigrati e stipandoli in luoghi lontani dagli occhi, ovvero nelle già degradate periferie», rilancia anche la leader di FdI Giorgia Meloni.