La Grecia fa litigare FI: Brunetta (a dispetto di Tajani) grida “forza Tsipras”

1 Lug 2015 17:21 - di Mariano Folgori

La Grecia e il suo ciclone sconvolgono, non solo i mercati, ma gli schieramenti politici, facendo emergere differenze di sensibilità e di accenti. Può capitare così che, nella stessa giornata, possano provenire, da uno stesso partito,  dichiarazioni opposte sul braccio di ferro ingaggiato da Tsipras con la Ue e con la Merkel. È il caso di Forza Italia: se Antonio Tajani invita a prendere le distanze dalla Grecia referendaria, ben diverso è  il tenore della dichiarazione di Renato Brunetta, che si lancia invece in un peana del refrendum indetto da Tsipras. «Noi pensiamo –  dice il presidente del gruppo di FI alla Camera – che Tsipras metta in contraddizione l’Europa a trazione tedesca. E per questo, in qualche maniera, io dico “forza Tsipras”, pur essendo lontanissimo dalla sua visione ideologica, dalla sua politica economica, dalle sue furberie» .«A me Tsipras – prosegue – non piace, però se riesce a ribaltare, a far cambiare verso all’Europa, be’, allora forza Tsipras, da questo punto di vista. Io sono perché si raggiunga un accordo oggi, dopo l’eurogruppo delle 17. Un accordo che consenta a Tsipras o di votare “sì” al referendum o addirittura di annullare il referendum. Basterebbe solo utilizzare il fondo salva Stati, da subito. La Germania l’ha voluto usare per salvare le banche tedesche e francesi, non si vede perché non possa essere utilizzato per salvare la Grecia, per salvare l’euro. Per questa ragione dico basta con questa Europa dei burocrati, basta con questa Europa tedesca. Questa Europa non ci piace. Sentiamo in queste ultime ore che lo sta dicendo anche Renzi. Forza Renzi, svegliati, fai sentire il peso dell’Italia, fondatore dell’Europa, ma non di questa Europa tedesca». Insomma, la Grecia cera discordia anche nelle più solide famiglie politiche. È l’effetto certo di una situazione inedita e drammatica per la tenuta dell’Europa e per il futuro comune dei popoli europei. Ma è,  più profondamente, il prodotto degli sconvolgimenti epocali di questa incredibile fase storica che stiamo tutti vivendo.

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