Blair tentò di salvare in extremis Gheddafi. Bufera sull’ex premier

31 Ago 2015 18:17 - di Karim Bruno

Un accordo dell’ultimo minuto per salvare Gheddafi. Fu Tony Blair uno degli ultimi vecchi ‘amici’ a tentare di dare una mano al colonnello di Tripoli nel 2011, quando ormai la guerra civile in Libia (e i massicci bombardamenti franco-britannici) si apprestavano a segnarne sanguinosamente il destino. La rivelazione, a prenderla per buona, spunta da un libro, una biografia dell’attuale primo ministro conservatore David Cameron, firmata da sir Anthony Seldon. E secondo il Times rischia di scatenare ora una nuova bufera politica su Blair, gia’ sotto inchiesta in patria per il ruolo svolto nella guerra in Iraq – al fianco di George W. Bush – da inquilino di Downing street.In base alle fonti confidatesi con Seldon, in quel 2011 Cameron fu contattato telefonicamente di persona dal suo predecessore laburista mentre infuriava la ‘campagna di Libia’ destinata a portare alla caduta e al brutale linciaggio del dittatore in fuga. Blair, stando a questa ricostruzione, era stato agganciato “da uno stretto collaboratore di Gheddafi” che voleva “arrivare a un accordo”.

In un libro la rivelazione della telefonata di Blair a Cameron

Accordo che avrebbe dovuto preludere a un’uscita di scena del rais e di cui Blair si ergeva di fatto a garante, un po’ come nel 2004: quando da premier in carica era stato in prima fila nel ricucire i rapporti fra la Libia e l’Occidente, ottenendo da Gheddafi la rinuncia a tutti i programmi militari nucleari e alle armi di distruzione di massa in cambio di investimenti nel Paese nord-africano. Cameron, tuttavia, rifiutò alla fine ogni tipo di mediazione. Non se la senti’, argomenta Seldon, di sottoscrivere “una qualsiasi iniziativa che potesse essere vista come una forma di soccorso al leader libico”.La presunta rivelazione, che l’entourage di Tony Blair si e’ rifiutato di commentare, viene in ogni caso cavalcata oggi dal Times di Rupert Murdoch con toni scandalizzati. Il giornale da’ voce a Daniel Kawczynski, ‘falco’ del Partito conservatore in seno alla commissione Esteri della Camera dei Comuni (gia’ impegnata in un’inchiesta sull’intervento militare in Libia) che bolla come “irresponsabile” e “sordido” il tentativo attribuito a Blair.

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