Oggi Madre Teresa avrebbe compiuto 105 anni: un esempio rivoluzionario

26 Ago 2015 16:00 - di Priscilla Del Ninno

Madre Teresa di Calcutta, un nome che evoca nel mondo l’esempio di una grande religiosa, di una donna unica che ha donato se stessa, la sua intera esistenza, a Dio e agli uomini più sventurati e soli. Oggi  Madre Teresa, al secolo Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu, avrebbe compiuto 105 anni. Era nata a Skopje, nella ex Yugoslavia il 26 agosto del 1910, nel primo decennio del XX secolo, un’era a cui avrebbe impresso un’impronta indelibile: la sua.

Madre Teresa, l’esempio

Difficile allora oggi parlare di lei, della sua vita, del suo operato, senza rischiare di apparire banali e ripetitivi. Del resto il suo operato – una vita intera dedicata ai poveri e agli emerginati di Calcutta – la sua devozione, la sua capacità di preghiera, non possono essere riassunti semplicemente ricalcando le orme della sua vita. Ricordando il rispetto profondo che è riuscita a infondere nei più potenti della Terra come negli ultimi disperati di Calcutta da lei accuditi. O semplicemente citando il premio Nobel per la Pace attribuitele nel 1979. No, per rendere omaggio alla memoria e al sacrificio di Madre Teresa occorre soprattutto ricordare che stiamo parlando di una donna che ha cambiato il mondo, e che è stata beatificata da Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 a Roma, a corollario di una intera esistenza vissuta in nome della fede in Dio e dell’amore per gli uomini.

La «chiamata nella chiamata»

Una donna minuta capace di racchiudere in quelle sue esili fattezze un carisma incontenibile e di esprimere al solo sguardo una fede incrollabile. Amore e preghiera, dunque, sono sempre state le coordinate seguite da Madre Teresa in tutta la sua vita, a partire da quando – appena diciottenne – nel 1928 decise di prendere i voti, entrando come aspirante nelle Suore di Loreto, un ramo dell’Istituto della Beata Vergine Maria che svolgeva attività missionarie in India. O come quando, a un certo punto del suo operato, nel 1950, scelse di fondare la congregazione religiosa delle Missionarie della carità, le sorelle a fianco delle quali Madre Teresa avrebbe lavorato instancabilmente tra le vittime della povertà di Calcutta: un ordine che nel corso del tempo ssarebbe cresciuto fino ad arrivare ad espandersi a livello internazionale, con “epicentro” proprio a Calcutta. Una «chiamata nella chiamata», la sua, che sulla base di quanto da lei stessa rivelato in più occasioni, i biografi di tutto il mondo avrebbero datato la sera del 10 settembre del 1946, quando la religiosa partì in treno per recarsi a Darjeeling, dove avrebbe dovuto trascorrere dieci giorni di esercizi spirituali. Come lei stessa ricostruirà più tardi, allora, fu proprio in quella notte di viaggio, a contatto con condizioni di povertà estrema, che Madre Teresa capì di avere ricevuto una «chiamata nella chiamata». «Quella notte – avrebbe raccontato la religiosa – aprii gli occhi sulla sofferenza e capii a fondo l’essenza della mia vocazione… Sentivo che il Signore mi chiedeva di rinunciare alla vita tranquilla all’interno della mia congregazione religiosa per uscire nelle strade a servire i poveri. Era un ordine. Non era un suggerimento, un invito, o una proposta». Un ordine che Madre Teresa avrebbe onorato fino all’ultimo istante della sua vita, il 5 settembre del 1997.

 

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