La GdF sequestra 500.000 euro all’ex abate di Montecassino
Incredibile ma vero: l’ex abate di Montecassino durante il suo mandato avrebbe prelevato e stornato – per farli poi tornare sul suo conto – almeno 500.000 euro dell’Abbazia. Difficile immaginare che qualcosa di illecito possa aver turbato la quiete e la serenità di quell’eremo silenzioso arrampicato sulle alture del Frusinate, fondato da San Benedetto da Norcia e da secoli luogo di ritiro spirituale e di preghiera dei monaci dell’ordine bendettino, eppure, da quanto si apprende, è quanto accaduto per mano lesta, e fraudolenta, del religioso ora nel mirino degli inquirenti.
Montecassino, sequestrati ingenti beni all’ex abate del monastero
A quanto si apprende, infatti, la Guardia di Finanza starebbe provvedendo al sequestro di beni nei confronti di Pietro Vittorelli, ex Abate di Montecassino, e del fratello Massimo, per un valore di oltre 500.000 euro, somma della quale l’alto prelato si sarebbe impossessato prelevandola, durante il suo mandato, dai conti dell’Abbazia. Il sequestro «per equivalente» è stato disposto dal Gip del Tribunale di Roma Vilma Passamonti, su richiesta del pm Francesco Marinaro, ed è eseguito da militari del nucleo speciale di polizia valutaria delle Fiamme Gialle. Secondo la Procura, l’ex abate Vittorelli, che è indagato, e che durante il suo mandato aveva accesso illimitato ai conti dell’Abbazia, si sarebbe indebitamente appropriato del denaro (per oltre mezzo milione di euro) destinato a finalità di culto e a opere caritatevoli. Gli importi sottratti – sempre secondo l’accusa – sarebbero stati riciclati in varie tranche, attraverso passaggi su vari conti correnti gestiti dal fratello, intermediario finanziario, per poi tornare nella disponibilità del prelato.