Salvini, Meloni e Berlusconi uniti fanno paura. Lo dimostra il “Corsera”…

6 Nov 2015 12:32 - di Alberto Fraglia

Il centrodestra che torna a unirsi desta curiosità, muove le acque stagnanti della politica e incute qualche timore. L’appuntamento con la piazza di Bologna organizzato da Matteo Salvini, con la partecipazione di Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, viene interpretato dal Corriere della Sera come un favore a Matteo Renzi. “Politicamente, il segretario-premier del Pd ha tutto da guadagnare da un fronte avversario egemonizzato dal Carroccio”, scrive Massimo Franco. Le ragioni sarebbero evidenti agli occhi del notista politico. In primo luogo, l’adesione del Cavaliere, in zona Cesarini e con qualche malumore all’interno del partito, sancirebbe lo spostamento di Forza Italia su posizioni tutt’altro che moderate, lasciando così vuoto uno spazio al centro appetibile per Renzi. C’è poi il fatto che Forza Italia sia già orfana di numeroso consensi, per la maggior parte confluiti nell’area de non voto e tra le fila del Movimento di Grillo. Insomma, Salvini avrà pure di che gioire per la decisione di Berlusconi di aderire al suo invito, ma per il Corriere si tratterebbe soltanto di una fuga verso derive velleitarie e poco produttive.

Messa così, l’analisi sembra calzare a pennello. Un de profundis, per il centrodestra. Ma davvero è questa la chiave di lettura giusta? E se le cose dovessero andare diversamente? Se, invece, una rinnovata immagine unitaria dei tre leader dovesse incarnare quel che al momento manca nella politica italiana, ossia una alternativa al renzismo che, per ragioni non difficilmente intuibili, non può essere costruita, pensata e neppure interpretata adoperando vecchie categorie e vecchi schemi? In fondo, la crescita impetuosa della Lega di Salvini ( ecco un punto che deve aver fatto riflettere molto Berlusconi) origina dalla radicalità della contrapposizione a Renzi, dal rifiuto verso forme di omologazione destra-sinistra su temi dirimenti come l’Europa e le migrazioni, dalla tenacia con cui si è ritagliata uno spazio nel sociale, a difesa di fasce consistenti di pensionati, lavoratori, imprenditori, artigiani, commercianti, forze dell’ordine colpite pesantemente dalla crisi e trascurate dalle politiche governative. Rispetto ad una sinistra che continua a dividersi, dando vita a formazioni politiche diverse dal Pd di Renzi, la foto di un centrodestra riunito, che torna in piazza unito, e unitariamente propone idee e programmi all’Italia; un centrodestra alla ricerca di un comune denominatore, propedeutico ad una identità meglio percepibile nell’opinione pubblica; un centrodestra così è fattore di assoluta novità. E fa paura, a sinistra. Soprattutto rompe gli schemi.

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