Cosentino dal carcere: “Silvio è finito, il futuro è con Renzi e Verdini”

13 Feb 2016 8:26 - di Redazione

Il senatore Vincenzo D’Anna è andato a trovare Nicola Cosentino, rinchiuso nel carcere di Terni. Cosentino non ha bisogno di presentazioni. E stato sottosegretario all’Economia e ras azzurro in Campania. A far cadere tutte le sue ambizioni – fare il governatore nella sua regione nel 2010 oppure, l’ultima, un seggio al Senato nel 2013, rifìutatogli da Berlusconi – sono stati vari guai giudiziari, ricorda “il Fatto quotidiano”.

Cosentino non ha condanne e il suo carcere è preventivo, di custodia cautelare.

È stato trasferito a Terni dopo che i magistrati hanno scoperto la sua detenzione “comoda” a Secondigliano (cibo e vestiti in cambio di denaro) e per questo condannato sua moglie per corruzione a due anno e quattro mesi. “La politica? Adesso penso a uscire da qui”. Nel carcere umbro, Cosentino è in cella da solo. D’Anna l’ha trovato in “una buona forma fisica” e “su di morale”, per niente depresso. L’unica amarezza “è per la moglie condannata”. Al senatore verdiniano di Ala ha detto: “Io mi sono sempre difeso nei processi, non ho mai detto una sola parola contro i magistrati, eppure non mi è stato risparmiato nulla. La politica? Mi pento solo di aver partecipato a quel raduno di Forza Campania”. Ossia una manifestazione di dissidenti forzisti con l’allora governatore campano Stefano Caldoro.

Cosentino attacca Berlusconi: “Forza Italia non esiste più”

La politica attiva non è in cima ai suoi pensieri. “Il Cavaliere conduce un’opposizione di facciata”. L’analisi è però quella di chi è stato un pilastro, in termini di consensi e potere, del berlusconismo vincente. Il report consegnato a D’Anna sulla fase attuale è lucidissimo: “Berlusconi avrebbe ancora le energie per battersi ma i suoi interessi non gli consentono la violenza di uno scontro frontale. La sua è una battaglia di facciata. Ecco perché Forza Italia non esiste più e a lui conviene tirare i remi in barca”. Poi, Cosentino e D’Anna hanno parlato anche di Denis Verdini, il toscano passato dai vertici di Forza Italia al rapporto quotidiano con Luca Lotti, braccio destro del premier. Il renzismo dei verdiniani di Ala è calibrato sul breve (sostegno esterno al Senato) e medio periodo (ingresso al governo dopo il referendum e affiancamento alle Politiche).

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