“In due anni, 7 mld di tasse in più”: un dossier sbugiarda il governo
Con la sinistra al governo aumentano le tasse. Lo conferma anche l’ultimo studio della Uil. Le tasse locali sono infatti mediamente aumentate di 308 euro tra il 2013 e il 2015 per una famiglia tipo che lo scorso anno ha pagato 1.969 euro per questi tributi. È quanto calcola lo studio del sindacato di Carmelo Barbagallo, facendo riferimento ad una famiglia con un solo reddito da 24 mila euro, una casa di 80 metri quadrati e una piccola seconda casa ereditata (o un magazzino). In particolare, per l’Imu/Tasi per immobili diversi dalla prima casa, l’esborso medio è stato di 937 euro (+72 euro in 2 anni), con punte di 1.386 euro a Roma, 1.220 a Milano e 1.154 a Bologna. Per la Tasi sulla prima casa l’esborso medio è stato di 191 euro medi pro capite.
Lo studio della Uil certifica la stangata
Secondo lo studio del Servizio Politiche Territoriali della Uil, le imposte e tasse locali pagate dai cittadini/contribuenti tra il 2013 ed il 2015 sono aumentate di 7 miliardi di euro (il 16,7% in più), di questi 2,5 miliardi rappresentano l’incremento tra il 2014 e il 2015 (+5,5%). In valori assoluti tra Addizionali regionali e comunali IRPEF, IMU, TASI, Tariffa Rifiuti, nel 2015 l’incasso è stato di oltre 49 miliardi di euro a fronte dei 42 miliardi 2013, passando per i 46,5 miliardi del 2014. L’analisi della Uil passa a setaccio le tasse locali tra il 2013 e il 2015 (governo Letta e governo Renzi) e ha stimato sia il gettito totale in valori assoluto, sia quello per nucleo familiare. «Nello specifico – spiega il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy – per l’Imu/Tasi per gli immobili diversi dalla prima casa, nel 2015, il gettito è stato di 19,8 miliardi di euro; per la Tasi sulla prima casa il gettito è stato di 3,7 miliardi di euro; per le Addizionali Regionali Irpef di 12,8 miliardi di euro; per l’Irpef Comunale sono stati incassati 4,5 miliardi di euro; per la Tassa Rifiuti 8,2 miliardi di euro». La tariffa dei rifiuti ha avuto un costo medio nel 2015 di 296 euro pro capite (+23 euro in 2 anni), con punte di 462 euro a Salerno, 454 euro a Benevento, 450 euro a Cagliari e Grosseto.
Per la Uil i più tartassati sono i romani
Il dato relativo alle singole città, continua Loy, vede in testa Roma dove tra Imu, Tasi, Irpef regionale e comunale e Tari, l’esborso medio nel 2015 è stato di 2.726 euro pro capite; a Napoli di 2.576 euro; a Torino di 2.458 euro; a Milano di 2.422 euro; a Benevento di 2.307 euro; a Bologna di 2.279 euro; a Genova di 2.209 euro; a Salerno di 2.130 euro; a Grosseto di 2.106 euro; ad Avellino di 2.077 euro «In definitiva – commenta Loy – se tra il 2013 e il 2015 a livello nazionale per 10 milioni di contribuenti la pressione fiscale è diminuita grazie agli 80 euro, la stessa cosa non si può dire degli altri 30 milioni di contribuenti, tra cui 10 milioni di lavoratori dipendenti e 15 milioni di pensionati. Infatti, per quest’ultimi, la pressione fiscale dovuta agli aumenti del fisco locale è aumentata del 18,5% erodendo ulteriormente buste paga e cedolini di pensione».