Meloni: «Chiuderò le moschee abusive e metterò una taglia sui corrotti»

31 Mar 2016 19:33 - di Redazione

«Vanno dati dei segnali in materia di corruzione. Vorrei mettere una taglia sui corrotti a Roma, pagare con il Comune chi denuncia un corrotto a sentenza di condanna passata in giudicato. È l’unico modo per affrontare il problema. Una cosa per i delatori? Penso che rubare sia molto peggio che fare la spia di un ladro». Entra nel merito del suo programma la candidata a sindaco di Roma Giorgia Meloni (FdI) a L’Aria che tira su La7, trasmissione mattutina in cui affronta anche altri temi di stretta attualità, a iniziare da quello dell’invasione degli immigrati e della minaccia del terrorismo. «A Roma ci sono 13 moschee regolari, pare oltre 100 irregolari. Serve una legge nazionale sulle moschee che dica alcune cose semplici e serve che le moschee italiane stiano in mano a cittadini italiani musulmani. A me non sta bene che la grande moschea di Roma sia governata ed abbia come presidente l’ambasciatore dell’Arabia Saudita in Italia. L’Arabia Saudita è fondamentalista e non può governare la moschea di casa mia. Tutto questo dovrebbe governarlo il Viminale ma Alfano è in altre faccende affaccendato e quindi il sindaco può alzare parecchio la voce e si può muovere», prosegure la Meloni, che poi si sposta sui temi di politica nazionale e sulle polemiche relative alla data del voto. «Il 5 giugno? Una data ridicola, fatta dal governo ad hoc per non mandare i cittadini a votare in quanto hanno paura dei risultati elettorali. La trovo un modo truffaldino di provare a vincere le elezioni. Se il Governo si impunta noi chiediamo ufficialmente che si possa votare anche nella mattinata di lunedì». Poi, sulle alleanze nel centrodestra: «Marchini? Niente di personale, io penso che la storia politica non è esattamente di centrodestra, il suo consenso non si somma facilmente con quello del centrodestra. Tant’è che lui aveva pensato di fare il candidato di centrosinistra, si era candidato lo scorso turno anche alle primarie. Dopodiché penso che anche la sua storia è quella di una persona molto legata ad alcune dinamiche di potere della capitale. Io immagino ci voglia una persona capace di costruire maggiore discontinuità». E Bertolaso? «Berlusconi ha una grande empatia con la gente. Credo che ancor prima di leggere i sondaggi, se anche lui si fa un bel giro al mercato ne trarrebbe le stesse conclusioni che ho tratto io. Non ha senso chiudersi in una questione di principio. Io sono abbastanza ottimista», ha concluso la leader di Fratelli d’Italia.

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