“Dopo le unioni gay, la poligamia”: la strana alleanza tra islamici e lobby LGBT
7 Ago 2016 8:29 - di Redazione
«Sala celebra le unioni tra coppie di fatto? Se è solo una questione di diritti civili, anche la poligamia lo è. Lo Stato regolamenti le nozze plurime». Una rivendicazione che ha il sapore della provocazione, quella firmata su Facebook da Hamza Piccardo, fondatore dell’Unione delle comunità islamiche (Ucoii) e padre di Davide, portavoce del Coordinamento delle associazioni islamiche milanesi (Cairn), si legge su “Il Corriere della Sera“.
Leader islamico: poligamia legale
Le nozze gay apripista della poligamia: le parole di Piccardo, il giorno dopo le celebrazioni delle prime unioni civili tra persone dello stesso sesso nella storia di Milano, hanno ovviamente scatenato nel pomeriggio un diluvio di reazioni indignate, dal centrodestra e non solo. Tanto che a fine giornata anche il sindaco Beppe Sala s’è visto costretto a prendere le distanze dal rap presentante islamico: «E’ ora di finirla di attribuire chissà quale vicinanza mia e della mia giunta a Piccardo. Personalmente condivido molto poco del suo pensiero, certamente non le recenti dichiarazioni sulla poligamia. Con il mondo islamico come con ogni comunità della nostra città si dialoga, ma io non ho certo un rapporto privilegiato con il signor Piccardo, proprio no». Concetto ribadito anche dall’assessore al Welfare, protagonista del dialogo coi musulmani sul tema moschee, Pierfrancesco Majorino: «La posizione di Hamza Piccardo è folle. Promuovere la poligamia significa proporre un terribile passo indietro sul piano dei diritti delle donne e sull’idea stessa di relazione tra i generi. Per fortuna non è minimamente all’ordine del giorno». Anche la vicesegretaria del Pd (e presidente del Friuli Venezia Giulia) Debora Serracchiani ha fatto richiamo a «idee chiare» e «principi fermi», ricordando che «secoli di lotte per l’emancipazione della donna non possono essere certo messi da parte». «Apertura e tolleranza — ha detto — sono il segno caratterizzante della nostra cultura, ma non possono spingersi fino a rinnegare se stesse».
Centrodestra contro Piccardo
Per tutta la giornata il coro del centrodestra era però stato martellante, da Mariastella Gelmini a Roberto Calderoli, da Riccardo De Corato a Daniela Santanchè. Tra i primissimi ad attaccare, il segretario leghista Matteo Salvini: «Ma Piccardo torni a casa sua! Capito dove ci portano i buonisti? Dopo le unioni gay ora il governo dovrebbe approvare la poligamia …». Tuttavia in serata è stato lo stesso Piccardo a cercare di ricalibrare il concetto, affidando ancora a Facebook una versione riveduta e corretta del suo pensiero: «Nessuno vuole dettare legge. Non si capisce perché una relazione tra adulti edotti e consenzienti possa essere vietata, di più, stigmatiz zata e aborrita. Rispetto la laicità dello Stato che per me vuole dire equivicinanza. Non voglio attivare un movimento, però ho buttato una pietra nello stagno, cosi si è creato dibattito».