Ventimiglia, rabbia per il poliziotto morto. Fermati tre francesi armati

7 Ago 2016 11:32 - di Monica Pucci

Si chiamava Diego Turra, aveva 53 anni e era originario di Albenga (Savona) l’assistente capo della Polizia in servizio presso il Reparto Mobile di Genova stroncato da un infarto ieri sera durante alcuni tafferugli con una cinquantina di attivisti No Border al Parco Roja di Ventimiglia. Secondo quanto finora ricostruito, Turra stava scendendo da un mezzo di servizio quando è stato colto da malore. Tutto avrebbe avuto inizio quando i No Border hanno iniziato a avvicinarsi al Parco Roja. La polizia ha detto loro di allontanarsi, senza ottenere risposte. Alcuni di loro, tra i quali una ragazza col volto coperto, hanno cominciato a lanciare bottiglie e pietre contro le forze dell’ordine. A quel punto la polizia è stata costretta a tirare lacrimogeni per disperdere i manifestanti, che si sono spostati lungo il ponte Aniante. E’ stato allora, secondo la ricostruzione, che Turra è sceso dal mezzo venendo colto da malore. Portato d’urgenza in ospedale è spirato poco dopo. In mattinata a polizia ha arrestato due rappresentanti del movimento No Border e ha emesso 11 fogli di via obbligatori a carico di altrettanti antagonisti che avevano preso parte ai tafferugli poco lontano dal campo di temporanea accoglienza di Ventimiglia.

Ventimiglia, il ricordo del poliziotto morto

“Diego ha sempre voluto fare il poliziotto, fin da bambino”. Se lo ricorda così Gino Rapa, ex insegnante di lettere al liceo scientifico di Albenga, Diego Turra, il sovrintendente del reparto mobile della polizia di Genova morto in servizio a Ventimiglia. “Eravamo negli anni ’90. Lui era un mio allievo della sezione B. Era un ragazzo bravissimo e molto generoso. Era il classico compagnone che tutti vorrebbero avere come amico”. Gino Rapa ha saputo cos’era successo stamani: “Era bravissimo Diego. Mi ricordo che a scuola, parliamo di 35 anni anni fa, non andava proprio benissimo, ma già pensava alla divisa. Mi diceva sempre ‘voglio fare il poliziotto'”. Diego Turra, rimasto orfano del padre, abitava alle case popolari nel quartiere di Vadino nella città delle Torri. Lascia la moglie e una figlia.

Toti chiede il blocco di tutte le manifestazioni

Cordoglio e preoccupazione sono stati espressi dal presidente della Liguria Giovanni Toti per la morte di Diego Turra. “La situazione della sicurezza nella città di confine – ha detto il governatore Toti – sta diventando intollerabile. Chiediamo al più presto un intervento deciso e fermo del governo per ristabilire ordine al confine e garantire l’incolumità dei cittadini di Ventimiglia e chiediamo al Prefetto di Imperia, Silvana Tizzano, di vietare la manifestazione dei no borders prevista per domani”. Oggi intanto la vicepresidente e assessore regionale alla Sicurezza e all’Immigrazione Sonia Viale sarà a Ventimiglia per manifestare la vicinanza di tutta la Regione agli agenti e per monitorare la situazione.

Una manifestazione ad alto rischio: tre arresti

Tre cittadini francesi sono stati fermati dalla polizia italiana alla frontiera di Ponte San Ludovico, in territorio italiano. Secondo fonti di polizia, i tre avevano mazze e coltelli e cappucci neri e sono stati sottoposti a fermo di pg. Tra le ipotesi quella che i tre volessero partecipare alla manifestazione in programma per oggi a Ventimiglia.

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