Un altro nero ucciso dalla polizia di Obama. Trump: «Perso il controllo»
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva appena telefonato al governatore del North Carolina, Pat McCrory, per avere aggiornamenti sulle proteste a Charlotte, che già un’altra grana arriva sul suo tavolo. Ancora un afroamericano ucciso dalla polizia, il terzo in pochi giorni. Stavolta nei sobborghi di Baltimora, nel Maryland, dove, dopo alcuni giorni di agonia, è morto Tawon Boyd, 21 anni. A causare il decesso le conseguenze di una colluttazione con cinque poliziotti che lo hanno immobilizzato a terra. Erano giunti nel suo appartamento dopo una chiamata in cui si denunciavano «comportamenti strani» da parte del ragazzo, che era comunque disarmato. La famiglia della vittima denuncia un uso eccessivo della forza da parte degli agenti.
Obama ha telefonato al governatore della N. Carolina
Secondo il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump le violenti proteste a Charlotte, in North Carolina, mostrano che gli Stati Uniti sono un Paese ferito e che è necessaria una agenda nazionale contro il crimine per rendere l’America di nuovo sicura. La tappa elettorale di oggi per il candidato repubblicano era a Pittsburgh, in Pennsylvania, e prevedeva un intervento sul settore energetico. Ma una volta sul palco il candidato ha lanciato il suo appello all’unità all’insegna dello slogan “rendere l’America di nuovo una”. Non ha tuttavia mancato di infliggere una stoccata al fronte democratico: parlando di crisi nazionale ha di fatto puntato il dito contyro l’attuale amministrazione e ha rilanciato, chiedendosi: «Il nostro Paese ne esce male agli occhi del mondo mentre dovremmo essere leader del mondo. Ma come possiamo guidare se non riusciamo a controllare le nostre città?».
(foto Los Angeles Times)