Parigi ci attacca: «L’Italia non controlla i clandestini, viola la sicurezza»
Durissima la Francia col governo italiano sulla questione dei clandestini: «Non è possibile immaginare che una parte dei migranti che arrivano sul suolo italiano non passino per gli hotspot, questo pone rischi per la sicurezza», così il ministro dell’Interno francese Bernard Cazneuve ai margini del consiglio Ue, che richiama la necessità di identificare tutti i migranti al loro arrivo. «Se vogliamo dare una dignitosa accoglienza a coloro che hanno bisogno di protezione dobbiamo attuare ciò che è stato deciso, e cioè l’identificazione dei migranti al loro arrivo negli hotspot, ovunque, specialmente in Italia e in Grecia», afferma Cazneuve. Intanto l’avvio dello sgombero della tendopoli dei migranti a Calais, la cosiddetta Giungla, inizialmente previsto per il 17 ottobre, è stato rinviato di almeno una settimana: è quanto riferiscono diversi media francesi tra cui Le Monde e Libération. Ieri sera, intanto, undici associazioni umanitarie hanno presentato ricorso per rinviare ulteriormente lo sgombero della Giungla. Per molte ong, l’evacuazione è legittima ma i tempi e i modi non vanno bene. Il Tar di Lille dovrà esprimersi sul ricorso entro 48 ore.
Clandestini, le ong si oppongono agli sgomberi
Le associazioni inoltre chiedono un conteggio preciso del numero di persone presenti nel campo. Un ultimo censimento pubblicato ieri parla di 5.684 o 6.686 persone, a seconda del metodo di conteggio. Per le ong la forchetta varia invece tra le 9.000 e 10.000 persone, comunque inferiore agli oltre diecimila recensiti a settembre. Altro problema riguarda i minorenni isolati. Per France Terre d’Asile, nella bidonville di Calais sono 1.300. Tra questi «circa 500» dicono di avere famiglia in Gran Bretagna. Il governo del presidente François Hollande si è impegnato ad evacuare entro fine anno la tendopoli di Calais e a ripartire gli esiliati presenti nel campo in numerosi comuni di Francia. E mentre sin Francia ci si oppone agli sgomberi, circa 100 clandestini subsahariani sono riusciti a superare la recinzione che circonda l’enclave spagnola in territorio marocchino di Melilla questa mattina, riferisce la stampa di Madrid. Melilla è circondata da diverse alte recinzioni di rete metallica video-sorvegliate in permanenza dalla Guardia Civil per impedire l’ingresso di migranti clandestini. Ma il blitz del centinaio circa di africani subsahariani, molti dei quali con cacciaviti infilati nelle scarpe per superare le reti, è stato agevolato dalla piogge torrenziali che in quel momento si stavano abbattendo sulla città spagnola in terra africana. Dopo avere superato la recinzione i clandestini illegali si sono diretti correndo verso il Centro di accoglienza temporanea degli immigranti nel Barrio del Real cantando “bossa, bossa!” (“vittoria, vittoria!”). Altri cento illegali non autorizzati erano riusciti a superare le recinzioni il 4 settembre scorso.