La messa per il boss a Grumo Appula. Dietrofront del parroco: chiesa chiusa
La messa in suffragio del boss ucciso in Canada sette mesi fa non c’è stata. Alla fine, sono infatti rimaste chiuse le porte della chiesa di Grumo Appula dove alle sei del mattino -come disposto dal questore di Bari, Carmine Esposito, per motivi di ordine e di sicurezza pubblica, – avrebbe dovuto tenersi il rito religioso in suffragio del boss Rocco Sollecito. Dopo le polemiche suscitate dal manifesto con il quale il parroco della Chiesa madre di Grumo Appula invitava i fedeli a partecipare alla messa in suffragio del boss ucciso in Canada a maggio, la messa, inizialmente prevista questo pomeriggio, era stata spostata dal questore a questa mattina alle sei, in forma strettamente privata. Il parroco si era infatti difeso sostenendo che tutti i peccatori, per la Chiesa cattolica, hanno diritto al suffragio e al pentimento. Tuttavia, nella tarda serata del 26, l’arcivescovo di Bari, mons. Francesco Cacucci, dopo il notevole clamore suscitato dalla decisione del suo parroco, ha deciso di vietare che il rito in suffragio del boss si tenesse. Cosicchè è arrivato il dietrofront del parroco: la chiesa di Grumo, quindi, alle sei del mattino è rimasta chiusa e non si è tenuta la celebrazione in ricordo del boss. Poco dopo le 7 di mattina la Chiesa è comunque stata aperta ai fedeli per la messa normale.