Siria, l’Isis viola la tregua: autobomba contro lo stadio di Latakia: 14 morti
Non si fermano i terroristi islamici in Siria: è di tre morti e 16 feriti il bilancio dell’esplosione di un’autobomba nella città di Jableh, nella provincia di Latakia, nella Siria nord-occidentale. Lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Sana, citando il capo della polizia di Latakia, Yasser al-Shariti. L’esplosione è avvenuta nei pressi dello stadio della città che è sotto il controllo del legittimo governo siriano, oggetti da cinque anni di un tentativo di golpe armato. Secondo gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo vicino all’opposizione con sede in Gran Bretagna, i morti dell’attentato sarebbero in realtà almeno 14.
In Siria si coimbatte anche nella provincia di Damasco
Intanto scontri tra le forze fedeli al regime siriano, sostenute dai miliziani di Hezbollah, e i ribelli si sono registrati a Wadi Barada, località situata nel Rif di Damasco ritenuta strategica perché vi si trova la sorgente di al-Fejia che approvvigiona la capitale. Lo hanno reso noto gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo gli attivisti, le forze governative hanno tentato di riprendere parti del distretto lanciando “decine di raid aerei” accompagnati dal fuoco dell’artiglieria. Per il regime Wadi Barada è controllata dal gruppo qaedista Fateh al-Sham, noto in precedenza con il nome di Fronte al-Nusra, che Mosca e Damasco hanno escluso, al pari dello Stato islamico, dal cessate il fuoco entrato in vigore in tutto il Paese nei giorni scorsi.