Visite fiscali, cambia tutto: saltano le fasce orarie, controlli a sorpresa
Altro che weekend lunghi, con la scusa del raffreddore. Sta per cambiare tutto e per i dipendenti, pubblici e privati, un po’ cagionevoli di salute, potrebbero essere dolori da qui ai prossimi mesi. La rivoluzione delle visite fiscali, voluta dal ministro Madia, potrebbe portare perfino all’eliminazione delle fasce orarie di controllo per i presunti malati, assicurando la costante reperibilità del lavoratore, salvo i casi di preventiva e comunicata necessità sanitaria o nei casi di documentata urgenza medica. Sono le ipotesi a cui guarda l’Inps nel caso in cui il decreto Madia prevedesse il polo unico per le visite fiscali in capo all’istituto. L’Inps, intanto, si dichiara pronta a effettuare i controlli sulle assenze per malattia dei dipendenti pubblici, oltre che dei lavoratori privati, con visite fiscali domiciliari ma chiede risorse adeguate.
Le visite fiscali e l’esercito dell’Inps
L’Inps, in merito alle indiscrezioni su un polo unico per le visite fiscali domiciliari in capo all’istituto presieduto da Tito Boeri, che potrebbe essere contemplato in una norma del Testo unico del pubblico impiego, si dichiara pronta, ma mette i paletti: «Al momento non abbiamo alcuna competenza per verificare le assenze per malattia dei dipendenti pubblici ma se sarà formalizzata la volontà del governo di trasferire l’attività di controllo delle Asl sulla incapacità lavorativa temporanea dei lavoratori pubblici all’Inps, l’istituto si occuperà di adempiere alle disposizioni del legislatore con le stesse modalità in essere dei dipendenti del settore privato», spiega Massimo Piccioni, coordinatore generale dell’area medico-legale dell’Inps. «Ma un dato non può sfuggire – aggiunge Piccioni – il Mef dovrà trasferire risorse adeguate per potenziare i controlli, per assicurare la continuità ai medici già iscritti nelle liste speciali dell’istituto ed eventualmente ampliare la platea trasferendo le professionalità dei medici delle Asl».
Quanti sono i medici legali dell’Inps
Attualmente l’Inps dispone di circa 1.200 medici legali che potrebbero svolgere 3 visite fiscali al mattino e 3 al pomeriggio, che al momento non svolgono, e con le visite agli statali potrebbero arrivare a saturare questo potenziale, ed anche oltre. «I medici sarebbero motivati – prosegue Piccioni – dal momento che vengono pagati a visita e di recente abbiamo dovuto ridurre la loro attività per tagli imposti da esigenze di bilancio». Tra onorario e rimborso chilometrico, ogni medico percepisce tra i 40 e 50 euro a visita.