Migranti al centro del nuovo partito di Pisapia: “In Italia ne sbarcano pochi”
Ma quale emergenza immigrazione. Lo sbarco dei migranti sulle nostre coste non è un problema. Per la sinistra italiana il problema non esiste. Anzi, i migranti in arrivo sono pochi. A dirlo è l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. «Dobbiamo convincere chi ha paura, che è una paura sbagliata, non realistica per chi non conosce la verità. La Banca d’Italia ha sostenuto che il nostro Paese avrebbe bisogno di 200.000 migranti ogni anno (considerando che l’anno scorso ne sono sbarcati 181mila, per Pisapia sono ancora pochi ndr). Se ci fosse maggiore organizzazione, un aiuto serio da parte dell’Europa, l’Italia avrebbe una ricchezza in più e in generale avremmo molte meno sofferenze e meno morti». Lo ha affermato Giuliano Pisapia, in un passaggio del suo discorso all’assemblea di Campo Progressista che si è svolta a Roma al Teatro Brancaccio.
Pisapia chiede subito la cittadinanza ai figli dei migranti
Il programma del nuovo movimento politico di sinistra, è chiaro. E ha la cittadinanza agli immigrati e l’eutanasia al centro. «Nei mesi che mancano alla fine della legislatura – premette Pisapia – è importante che il Parlamento approvi delle proposte di legge che sono in fase avanzata. Mi riferisco alle leggi sullo ius soli, al fine vita e al reato di tortura. Se così non dovesse essere diciamo subito che queste leggi diventeranno le priorità del nostro programma elettorale».
Boldrini plaude alle proposte di Pisapia
All’assemblea promossa da Pisapia non poteva mancare Laura Boldrini. La presidente della Camera ha sposato pubblicamente da tempo le posizioni su migranti, cittadinanza agli immigrati, eutanasia e limitazione del potere delle forze dell’ordine. «Sui temi ci sono molti punti in comune, è interesse generale mantenere aperto il confronto e fare una sintesi sui programmi. Oggi c’è un grande fermento che può essere positivo, perché nel confronto di questi mesi sono uscite tante questioni che prima c’erano, ma rimanevano sotto traccia. Dalle separazioni – ha concluso parlando del divorzio che si è di recente consumato nel Pd – talvolta nascono buoni rapporti e io non sono affatto pessimista sulle prospettive».