Boldrini contro i monumenti fascisti. Sgarbi: va interdetta, è pericolosa
C’era da aspettarselo. A supporto delle legge Fiano contro i gadget fascisti arriva l’illuminato parere di Laura Boldrini, la presidente della Camera che già in passato non ha nascosto il suo fastidio per l’obelisco del Foro Italico a Roma (ex Foro Mussolini).
Così, a commento del provvedimento voluto da Fiano e dall’Anpi (e da Matteo Renzi per utilizzarlo come collante di una sinistra sfasciata), Laura Boldrini se ne esce così: “Ci sono persone, come i partigiani, che si sentono a disagio quando passano sotto i monumenti del Ventennio. Non accade altrettanto in Germania, dove i simboli del nazismo non ci sono più”. Ogni commento è superfluo, visto che come tutti sanno in Italia ci sono intere città (le cosiddette città di fondazione, come Latina-Littoria e Sabaudia) ascrivibili al Ventennio. Oltre al fatto che anagraficamente i partigiani rimasti in vita, come del resto gli ex aderenti alla Repubblica di Salò, non sono certo una folta schiera… Il punto vero riguarda le ricadute politiche di simili posizioni: tali commenti infatti rinfocolano antiche divisioni, rigurgiti di odio, contrapposizioni sterili. I rappresentanti delle istituzioni dovrebbero tenersi alla larga da queste cadute di stile, senza sfruttare polemiche come quella sul fascismo magari pensando alle proprie future carriere politiche.
Sul Giornale di Alessandro Sallusti la notizia del “delirio Boldrini” viene enfatizzata e messa di apertura. A seguire un commento molto duro di Vittorio Sgarbi che comincia con parole inequivocabili: “Laura Boldrini andrebbe interdetta, essendo pericolosa a sé e alla democrazia… nella vanità di questa donna c’è un disprezzo così profondo per la cultura e per la civiltà italiana che ogni spirito libero dovrebbe considerare con preoccupazione”.