Ritaglia il Duce e appendilo a testa in giù: l’ultimo giochino dell’antifascismo trash
I dibattiti storici sui social lasciano il tempo che trovano. I giochini che si ispirano alla storia però possono avere un lato consolatorio e refrigerante soprattutto per quel fronte antifascista radicale che vede mese dopo mese venir meno la ragione stessa della sua esistenza. Il caso Genova docet…
E così un giornalista di Cagliari, Claudio Cugusi, ha diffuso sul suo profilo Facebbok quello che lui stesso definisce “un simpatico passatempo per l’estate”. Di che si tratta? Di un “Benito bricolage, ritaglia e appendi il tuo Duce”. C’è la sagoma di Mussolini a testa in giù da ritagliare, con apposita linguetta, e da appendere in casa come macabro trofeo per ricordare l’incivile scempio di un cadavere a piazzale Loreto. Inutile dire che in pochi lo hanno preso sul serio, anche perché il “simpatico passatempo” ha poco a che spartire con i valori di una politica seria e responsabile. Siamo al cazzeggio macabro, più che al simpatico passatempo.
Ma Cagusi (sul cui cognome evitiamo ironie) ha evidentemente del gioco e del divertimento una visione talmente funerea e una scarsa propensione a comprendere i drammi della storia italiana che lo hanno reso arrendevole al cattivo gusto. Sul suo post non sono mancati commenti critici (tra cui quello di Fabio Granata) che hanno scatenato un dialogo tra sordi. Peccato che la contrapposizione fascismo-antifascismo non abbia mai avuto una dimensione ludica, concretizzandosi in lutti che hanno coinvolto i giovani italiani fino agli inizi degli anni Ottanta. Ignorarlo non è un male in sé, ma certo fornisce la misura dei destini fangosi in cui la sinistra è impantanata senza alcuna possibilità di riscatto.