#Facciamolotutti, lo spot di Checco Zalone per aiutare i bambini affetti da Sma (Video)
«Lo faccio io, quanto serve?», chiede Checco Zalone pronto a firmare l’assegno. «Cinque milioni e 200 mila…». «Facciamolo tutti», conclude Zalone chiudendo il blocchetto con irresistibile ironia. È la battuta di finale di uno degli spot girati dal popolare attore e regista per dare voce ai bambini affetti da atrofia muscolare spinale, la Sma. Le pubblicità sostengono la raccolta fondi nazionale promossa dall’associazione Famiglie Sma.
L’invito di Checco Zalone: «Facciamolo tutti»
La campagna andrà avanti fino al 9 ottobre e sarà accompagnata dall’hashtag #facciamolotutti. L’obiettivo è raggiungere un futuro senza Sma. Ambizioso, ma non impossibile: un nuovo farmaco, il nusinersen, accende la speranza. Si tratta di un medicinale salvavita in grado di inibire la patologia neuromuscolare, che nella sua forma più grave conduce alla morte. Lo spiegano nello spot gli stessi ragazzi che la malattia la sperimentano sulla propria pelle: «Stiamo avendo buoni risultati, ma abbiamo pochi centri per la somministrazione e solo alcuni accedono alla cura». Per rispondere all’invito a donare e, quindi, sostenere i bambini con Sma e il percorso sanitario avviato negli ultimi mesi da 130 pazienti, con incoraggianti risultati soprattutto nella fascia 0-6 mesi, basta chiamare da telefono fisso o inviare un Sms al numero solidale 45521. Con 2 o 5 euro si può contribuire a raggiungere tre obiettivi prioritari nella lotta alla Sma: ampliare il target dei piccoli pazienti per la somministrazione della terapia; reclutare e potenziare il personale medico specializzato; approntare centri regionali dove effettuare il trattamento per via intratecale (la molecola si assume tramite puntura spinale e prevede il ricovero in Day hospital di almeno 24 ore, con cinque iniezioni nei primi sei mesi).
La ricerca scientifica sta dando i risultati sperati
«Per la prima volta nella storia dell’atrofia muscolare spinale – ha sottolineato la presidente di Famiglie Sma Onlus, Daniela Lauro – è disponibile un farmaco capace di migliorare il quadro clinico delle persone affette». «La ricerca scientifica effettuata in tutti questi anni ha portato i risultati sperati: abbiamo bisogno del supporto di tutti per far sì che questa severa malattia genetica possa finalmente non fare più paura», ha proseguito Lauro, ricordando che il farmaco in questione a dicembre del 2016 è stato approvato in America e a maggio di quest’anno in Europa. «Adesso – ha concluso – aspettiamo l’autorizzazione dell’Agenzia italiana del farmaco per l’avvio della commercializzazione nel nostro Paese».