Troppi crocifissi e preghiere in una scuola di Palermo: rivolta dei genitori “atei”
In un momento storico in cui spesso accade di assistere a proteste di stranieri naturalizzati italiani che chiedono la rimozione di simboli cristiani dalle aule scolatiche, per “rispetto” delle proprie convinzioni religiose, può anche capitare che genitori italiani “laici”, o sarebbe il caso di dire atei, visto che tutti genitori sono laici per definizione, chiedano la rimozione di crocifissi e Madonne dalle pareti della scuola, così come una diminusione del tempo dedicato alle preghiere, oltre che la rimozione di foto e manifesti dei vari Papi, da Wojityla a Bergoglio.
Capita a Palermo, nella scuola pubblica Ragusa Moleti, dove è partita una “crociata”, è il caso di dire, di alcuni genitori contro l’impostazione troppo religiosa delle lezioni e dell’addobbo delle stesse aule, dove sarebbero affissi “perfino” dei santini. Lo racconta il Fatto Quotidiano in edicola, in un lungo articolo nel quale si dettagliano i motivi di protesta, tra cui anche “l’usanza da parte di qualche insegnante (non di religione) di far pregare i bambini prima dell’inizio delle lezioni e di far intonare canzoncine benedicenti prima della consumazione della merenda”.
Cosa c’è di tanto grave? «Il primo a stupirsi delle polemiche – scrive il Fatto – è il dirigente che finora è stato preso da ben altri problemi e non ha ancora posto lo sguardo sulle statue: “Ho trovato questa situazione. Son qui da settembre. La scuola è laica, queste statue erano già qui. Non ho approfondito l’origine della disposizione delle effigie ma lo farò”», dice La Rocca, che resta particolarmente stupito per le lamentele sulle preghiere: «Questa è una tradizione diffusa al Sud». Ma anche su questa questione, il dirigente annuncia un’ispezione, “per capire…”.