Golpe contro Berlusconi, si fa luce sullo spread: indagata la Deutsche Bank
Ecco un’altra conferma di quanto accadde nel 2011 e che causò l’ormai conclamato golpe bianco anti Berlusconi. Lo ha ammesso Prodi una settimana fa ma ora arriva una conferma molto grave. La procura di Milano ha indagato i vertici della Deutsche Bank per la speculazione in titoli di stato del 2011. Quindi sulla crisi dello spread che portò alla fine del governo Berlusconi. Subito Renato Brunetta ha annunciato che se ne parlerà nella commissione guidata da Pierferdinando Casini, della quale è vicepresidente. «Chiederemo conto di queste notizie e di molto altro al rappresentante di Deutsche Bank che presto verrà audito. Stop a zone grigie e a insabbiamenti. Verità per gli italiani e per la storia».
Secondo le anticipazione dell’l’Espresso, l’ipotesi di reato è la manipolazione del mercato, avvenuta attraverso operazioni finanziarie attuate dal colosso bancario tedesco dopo il crac della Grecia. “Quello che si sapeva finora era che Deutsche Bank nei primi sei mesi del 2011 aveva sensibilmente ridotto la sua esposizione al rischio-Italia, vendendo titoli di Stato del nostro paese per circa 7 miliardi. Ma la cessione era stata comunicata solo alla fine di luglio: i titoli italiani posseduti dalla banca tedesca risultavano passati da 8 miliardi a meno di uno, precisamente 996 milioni di euro”.
“Secondo l’accusa, dopo il 26 luglio 2011, mentre annunciava la fuga dall’Italia in realtà Deutsche Bank aveva già ricomprato in gran segreto titoli italiani tornando a tre miliardi. Altri 4,5 miliardi di titoli italiani erano posseduti da un’altra società tedesca acquisita un anno prima dal colosso. Ma dei riacquisti Deutsche bank non ha detto nulla. Ergo, ha venduto quando i prezzi erano ancora alti e ha ricomprato quando il mercato è crollato. Una speculazione finanziaria pazzesca su cui ora i giudici faranno chiarezza”
«La verità, dopo tante altre evidenti conferme, continua a venire sempre più a galla», ha dichiarato Brunetta al Giornale. Una situazione nella quale spicca la pochezza di un Matteo Renzi che proprio poche ore fa ha definito Silvio Berlusconi «Mister spread», dicendo di non potersi mai alleare con lui…