Sfrattato dal Comune di Bolzano l’albero di Natale: offende i musulmani

17 Dic 2017 11:11 - di Bianca Conte

Ci siamo arresi all’invasione culturale, in nome della quale fingiamo di mistificare, mimetizzare e confondere, dovere d’asilo con sottomissione antropologica: tutto frutto di un imbarbarimento del clima fortemente esasperato dai richiami all’ospitalità coatta e rigorosamente politically correct continuamente evocati e inculcati da una politica dell’accoglienza tipicamente progressista e ormai marcatamente autolesionista. Lo dimostra, una volta di più – se mai ce ne fosse bisogno – quanto accaduto nei giorni scorsi a Bolzano e fedelmente riportato da un’edizione dell’Alto Adige, quotidiano locale della provincia autonoma, oltre che rilanciato da il Giornale.

Via l’albero di Natale dalla sala del Comune: è offesa all’Islam

Tutto efficientemente risolto nel giro di due telefonate e rapide operazioni di imballaggio: la sala sala comunale Europa di via del Ronco, a Bolzano, uno spazio pubblico a disposizione di chi necessita di affittarlo su richiesta, dopo varie iniziative locali – «giovedì sera – riporta il Giornale, i veterani dello sport si sono incontrati per premiare l’Atleta dell’anno» – sta per essere utilizzata dai musulmani. Gli ultimi fruitori di quello spazio pubblico, nello specifico gli organizzatori dell’associazioni di veterani, dopo la loro iniziativa hanno rimesso tutto a posto e riconsegnato la sala così come l’hanno trovata prima di riconsegnare le chiavi, lasciando – dato il periodo – solo il piccolo alberello di cartone allestito in un angolo. Apriti cielo…

Quando l'”ospitalità” diventa eccessiva…

Il richiamo all’ordine evoca generici obblighi a lasciare la sala così come viene trovata, ma in realtà, nemmeno troppo tra le righe, rimanda a perentori doveri di “ospitalità”: a mezzogiorno si sarebbe riunita in sala un’associazione musulmana e quella decorazione avrebbe potuto offendere «la sensibilità dei presenti». Tanto che, come riportano il quotidiano altoatesino e il Giornale che ha ripreso la notizia locale, «il presidente dei veterani Alberto Ferrini sarebbe stato svegliato da una telefonata in cui gli si chiedeva di togliere quell’albero», entro mezzogiorno. Sferrando l’ultimo schiaffo ai nostro costumi religiosi tradizionali in favore di una arrendevole sottomissione culturale che supera  – e di gran lunga – qualunque galateo dell’accoglienza.

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