Sì al biotestamento, la sinistra esulta, la destra accusa: «Suicidi autorizzati»
La sinistra lo chiama “biotestamento” ed esulta, la destra la chiama “eutanasia” e annuncia che cancellerà la legge. Si è consumata in un voto frettoloso e confuso l’ultima tappa della complessa storia della legge sul “fine vita”, il testo sulle “Disposizioni anticipate di trattamento e in materia di consenso informato, legge già licenziata dalla Camera”, è passato senza modifiche al Senato. La legge è stata quindi approvata in via definitiva con 180 favorevoli, 71 contrari e sei astensioni, favorevole il centrosinistra e i grillini, contrari il centrodestra e i cattolici, in generale. « È una scelta di civiltà. Un passo avanti per la dignità della persona», scrive su twitter il premier Paolo Gentiloni. «Il provvedimento sul fine vita è legge. Si tratta di un passo in avanti nella direzione della libertà e della consapevolezza dei diritti del malato. L’impegno adesso è accompagnare con cura e amore – e sempre maggiori risorse – chi vive la malattia. Accogliere, prendersi cura, accudire. E rispettare la libertà, sempre», scrive su Fb il segretario del Pd Matteo Renzi.
Biotestamento da cancellare, per il centrodestra
Una legge da cancellare, subito, una volta tornati al governo. La reazione del centrodestra è furibonda: altro che biotestamento, i cattolici, e non solo, parlando esplicitamente di eutanasia, di autorizzazione ai suicidi assistiti. «Questa non è una legge sul testamento biologico ma “la via italiana all’eutanasia”, che ha il nostro fermo dissenso oggi, con numeri purtroppo insufficienti, e lo avrà domani, quando un nuovo Parlamento vedrà ribaltati i rapporti di forza e una maggioranza di centrodestra metterà immediatamente riparo alle tre grandi storture di questo testo», ha detto Gaetano Quagliariello, leader di “Idea” e capogruppo in Senato, intervenendo in aula sul testamento biologico. Durissimo anche il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri di Forza Italia, che definito questa legge «un obbrobrio pieno di palesi contraddizioni». Forza Italia ha lasciato libertà di coscienza nel voto, ma per Gasparri il testo «apre a una deriva eutanasica». Idem Maurizio Sacconi, secondo cui allarga «il potere dispositivo della magistratura nelle questioni della vita e della morte». Contrarissima anche la Lega, che promette di porre un argine «a questa deriva antropologicaa» che legittima «il suicidio di Stato». bero vergognare» ha polemizzato.