Archeologia, è il Cavallo di Troia la prima “fake news” della storia
La prima fake news della storia? Il cavallo di Troia. Ebbene sì, anche se alla base del falso non ci sarebbe stata l’esigenza della propaganda bellica ma solo una traduzione sciatta dei poemi di Omero. L’equivoco starebbe tutto in un vocabolo – hippos – che in greco significa cavallo e che avrebbe credere alle generazioni che da circa tremila se lo tramandano che la città su cui regnava Priamo fu espugnata e infine distrutta grazie ad uno stratagemma ideato dall’immaginifico Ulisse, il cavallo di Troia, appunto.
L’archeologo Tiboni: «Era una nave fenicia»
Ebbene, questa granitica certezza, che da tempo immemorabile abita tra storia e mito, ha trovato ora nell’archeologo navale Francesco Tiboni, ricercatore dell’università di Marsiglia, il proprio demolitore. Secondo gli studi di Tiboni,infatti, il gigantesco cavallo di legno lasciato sulla spiaggia e poi condotto all’interno della città assediata dagli stessi troiani che ne ignoravano il contenuto di distruzione di morte, sarebbe solo il frutto della fervida fantasia di Omero. Con il termine hippos, infatti, in quegli anni si indicava non solo il cavallo ma anche un modello di nave ideato dai Fenici, dotata di una polena con la testa di cavallo. Una traduzione non particolarmente accurata dei testi dell’Iliade avrebbe fatto nascere e poi consolidare il millenario equivoco, cui non scampò neanche uno scrittore del calibro di Virgilio, l’autore dell’Eneide.
Cavallo di Troia, convegno con Angela a Firenze
Delle clamorose risultanze delle sue ricerche circa l’assoluta inesistenza del cavallo di Troia, Tiboni parlerà domattina al Palazzo dei Congressi di Firenze nell’ambito di TourismA, il salone internazionale dell’archeologia e del turismo culturale, i cui lavori saranno conclusi da Alberto Angelo. Ma non solo. Il ricercatore, infatti, parlerà anche dell’arca di Noè ,che non era un’arca, ma che comunque dice qualcosa di vero sulle coppie di animali che vennero salvate. Insomma, un tuffo nel passato per convincerci ancora di più che, nonostante i millenni, mai davvero qualcosa di nuovo spunta sotto il sole.
LA RICERCA E’ FRUTTO DELLE RICERCHE DI FRANCESCO TIBONI, NON DI ALBERTO ANGELA, COME PARREBBE DAL TESTO . ANGELA JR, INFATTI E’ ANTROPOLOGO , NON ARCHEOLOGO NAVALE .