Migranti, nessun hotspot in Libia: così Macron ci ha rifilato il bidone
Gli hotspot per l’identificazione dei migranti nei Paesi di origine saranno realizzati, ma con l’eccezione della Libia. Non è molto quel che il premier Giuseppe Conte porta a casa dopo il vertice italo-francese di Parigi con il presidente Emmanuel Macron. Il fatto che la nostra ex-colonia sia stata esclusa dal “patto” Parigi-Roma sull’immigrazione sembra infatti più un punto in favore dei francesi.
Macron vuole mani libere sulla nostra ex-colonia
La motivazione ufficiale è la difficoltà di allestire hotspot in condizioni di sicurezza in quel territorio, ma – come scrive l’Huffington Post – non è difficile intravedere dietro questa spiegazione la volontà di Macron di gestire in solitudine l’esplosivo dossier Libia. In questo, del resto, l’attuale Inquilino dell’Eliseo è solo l’esecutore della linea inaugurata dal suo predecessore Nicolas Sarkozy. Fu quest’ultimo, infatti, spalleggiato da inglesi ed americani ad eliminare Gheddafi, che pagò così anche il Trattato di amicizia stipulato con l’Italia del governo Berlusconi. Da allora, la politica francese nel Mediterraneo è stata finalizzata solo a interporsi tra Roma e la Libia. E da allora l’Italia si trova a fronteggiare un duplice pericolo: la fine di ogni influenza politica sulla sua ex-Quarta sponda e, di conseguenza, la maggiore esposizione ai ricatti dei signori (e del petrolio) della guerra libici che ci hanno già notificato la presenza nei loro campi profughi di oltre 50mila possibili migranti – in gran parte somali, eritrei e siriani – pronti a partire alla volta delle nostre coste se non riprenderà il flusso di denaro.
Tripoli pronta ad “invadere” l’Italia con 50mila profughi
È il motivo per il quale, in sede di approvazione del Bilancio europeo, l’Italia ha chiesto più soldi per il Fondo per l’Africa. Ma a Tripoli chiedono anche la fine dell’embargo sulle armi, prorogato dall’Onu per un altro anno proprio su richiesta francese. Ma anche Macron rischia: la Libia – come confermano i 34 morti nelle ultime 48 ore nello scontro nella cosiddetta mezzaluna petrolifera tra la coalizione dell’ex comandante Ibrahim al-Jadhran, e gli uomini del generale Khalifa Haftar – è una polveriera difficile per chiunque. E, a differenza dell’Italia, la Francia non dispone di tutte le chiavi necessarie per venirne a capo. Paradossalmente, rischia di farsi male. E di pagare salato il mix di avventurismo e grandeur che sembra caratterizzare il suo presidente.
E’ mai possibile che dobbiamo sempre prenderlo……???? Mai una volta di poterlo dare e senza vaselina.
noi italiani boicottiamo i loro prodotti, auto comprese
Conte che pensavi ? D’esse ganzo? Sei un bischero ! Dovevi stare ‘coperto’ a casa in linea con il ministero degli interni che era ed è impegnato nella difesa dell’Italia ! Ci sei voluto andare? il presidente ti ha sollecitato, Risultato ? te hai preso un bello schiaffo in faccia e lo hai fatto prendere anche a noi!
Se aspettavi settembre ci andavi da protagonista a Bruxsell ! COSA HAI FIRMATO CONTE….. la carta daccela o faccela vede’ !!!
Conte oooo conte, con la francia ci vuole Salvini ! Il Presidente, te, e chiunque altro va solo a fare danni e prendere sberle a titolo gratuito anche all’Italia ! CONTE non sei niente.. la Francia ha dichiarato guerra all’Italia, ha distrutto decine di anni di accordi, trattative, oleodotti fatti quasi tutti dall’Italia e tu incapace d’intendere e di riuscire vai a fare il berlusconi di turno? Vedi di metterti a sedere e non rompere i maroni!
Conte non si sarebbe mai sognato colloqui a livello capi di stato e,grato,china la testa.L’Italia non ha bisogno di servizio ma di difensori,trasformare la Repubblica a presidenzale e ci rappresenti il Presidente capo dello Stato.
Concordo, ma anche il capo dello stato ho già dimostrato fin qui cosa è !
Ha firmato di tutto contro il paese, non dimentichiamoci chi lo ha portato
a quell’incarico Kattocomunisti, che speravi ?
L’Italia farebbe meglio a muoversi da sola per anticipare iniziative di altri Governi e a stipulare coi Paesi centro-africani trattati bilaterali indispensabili per arrestare la tratta di persone.