L’operaio Nunzio Sulprizio sarà Santo: con un “miracolo” ha salvato un ragazzo in coma
Il 14 ottobre Papa Francesco canonizzerà il beato Nunzio Sulprizio, giovane operaio abruzzese morto nel 1836 a soli 19 anni per un tumore osseo, provocato con ogni probabilità dalle terribili condizioni di lavoro alle quali lo sottopose lo zio nella sua officina di fabbro. Il Pontefice, come riferisce Vatican News, lo ha annunciato questa mattina nel corso di un concistoro ordinario pubblico. Il giovane Nunzio, di Pescosansonesco, in provincia di Pescara, considerato protettore degli invalidi e delle vittime del lavoro, salirà così agli onori degli altari insieme a Papa Paolo VI, che lo beatificò il 1 dicembre 1963, durante il Concilio Vaticano II, e monsignor Oscar Romero, con i sacerdoti Francesco Spinelli, sacerdote diocesano, fondatore dell’Istituto delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, e Vincenzo Romano, e con suor Maria Caterina Kasper, fondatrice dell’Istituto delle Povere Ancelle di Gesù Cristo.
Il miracolo che ha portato alla canonizzazione dell’operaio abruzzese riguarda un giovane di Taranto, rimasto gravemente ferito in un incidente con la moto ed entrato prima in coma e poi in uno stato vegetativo. I genitori, che facevano portare al figlio nel portafoglio sempre l’immagine del beato Nunzio Sulprizio, richiesero una sua reliquia alla parrocchia di San Domenico Soriano a Napoli, che conserva le sue spoglie, insieme al santuario di Pescosansonesco. La reliquia fu posta in sala di rianimazione e il papà bagnò poi la fronte del ragazzo con l’acqua del Beato, proveniente dalla fonte di Riparossa, nel paesino abruzzese, dove Nunzio ragazzino lavava la gamba colpita da cancrena. Nei giorni sucessivi i sanitari comunicarono che il giovane non aveva più bisogno della rianimazione. In quattro mesi il giovane è uscito dallo stato vegetativo, con un recupero rapido e stabile delle funzioni neurologiche e mentali.