Gli attacchi di Gayburg al “Secolo”: inesatti e ingiustificati
Dopo giorni di polemiche infondate, scatenate contro il nostro giornale dal blog Gayburg. Dopo l’ennesimo attacco ingiustificato indirizzato direttamente a chi scrive, abbiamo deciso di rompere il silenzio e intervenire per chiarire quanto dovuto ai nostri lettori in prima battuta, ed alla comunità che legge quel contenitore subito dopo. Tutto è partito – ma forse sarebbe meglio scrivere ri-partito – dalla cronaca giudiziaria sulla prima udienza del processo che vede imputata per diffamazione la dottoressa De Mari, e dalle sue dichiarazioni – rigorosamente riportate tra virgolette dal nostro giornale, che considera la teoria dell’ex medico e oggi psicoterapeuta De Mari, estremista e indifendibile.
Gayburg contro il Secolo: un chiarimento necessario
Lungi da noi entrare nel merito della vicenda e dei suoi ulteriori strascichi, su cui abbiamo taciuto mentre era in corso, e su cui – a maggior ragione – non vogliamo ritornare in differita. Ci limiteremo a dire, però, che è inaccettabile attribuire a chi riporta la notizia per dovere di cronaca qualsiasi forma di adesione, come pure associare arbitrariamente foto, nomi e ruoli di esponenti politici, come la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che nulla hanno a che fare con la vicenda De Mari, con considerazioni affidate a commenti irriverenti postati sul blog di Gayburg, offensivi nei confronti di chi ha redatto il pezzo, ed estrapolati dall’articolo in questione in chiave volutamente artefatta e, lasciatecelo dire, anche in deroga alla grammatica e alle sue regole (con buona pace della consecutio temporum)… Artefare la verità dei fatti attribuendo presunte dichiarazioni mai rilasciate a chi nello specifico non si è espresso, non è intervenuto, né è stato menzionato nell’articolo del Secolo, non può e non dovrebbe in alcun modo riferirsi al dibattito politico-istituzionale in corso sui diritti civili rivendicati dalla comunità Lgbt. Equivocare volutamente, offendere verbalmente e inveire graficamente, contribuisce solo a turbare la serenità con cui è necessario informare e confrontarsi sull’importante argomento.