Meloni: “L’Italia conceda l’asilo politico ad Asia Bibi” (video)
«L’Italia risponda alla richiesta di aiuto lanciata oggi da Asquiq Masih e conceda l’asilo politico a sua moglie Asia Bibi e ai loro cinque figli. Fratelli d’Italia rinnova l’appello lanciato nei giorni scorsi al premier Conte e ai ministri Moavero e Salvini: la nostra nazione offra un posto sicuro dove vivere ad Asia e alla sua famiglia, minacciati di morte dai fondamentalisti islamici pachistani. La loro vita è a rischio e l’Italia non può essere indifferente». Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Il drammatico appello del marito di Asia Bibi
In queste ore il marito di Asia Bibi, la donna cristiana assolta dalla corte suprema del Pakistan dopo la condanna a morte per blasfemia, ha chiesto ufficialmente asilo in Occidente. «Chiedo al primo ministro del Regno Unito di aiutarci e, per quanto possibile, ci conceda la libertà», ha detto Ashiq Masih in un video diffuso dalla Bbc. Nel filmato, l’uomo si rivolge anche alle autorità di Stati Uniti e Canada. In precedenza, Masih aveva manifestato timori per l’incolumità della moglie con alcune dichiarazioni all’emittente tedesca Deutsche Welle. «La mia famiglia ha paura, i miei parenti hanno paura come anche i miei amici».
“Non siamo al sicuro, ci stiamo nascondendo”
L’accordo tra il governo pakistano e il partito degli integralisti islamici Tehreek-i-Labaik (Tlp) prevede che le autorità impediscano ad Asia Bibi di lasciare il Paese e che non si oppongano alla richiesta di revisione della sentenza dell’Alta Corte. «L’accordo è stato per me un brivido nella schiena», ha detto Masih in un’intervista all’emittente tedesca Dw. «È sbagliato creare un precedente per cui si può fare pressione sul sistema giudiziario». «La situazione attuale è molto pericolosa per noi. Non siamo sicuri e ci nascondiamo qua e là, cambiando posto di frequente. Mia moglie – ha concluso – ha già sofferto abbastanza».
L’avvocato di Asia Bibi è fuggito
Intanto Saiful Malook, l’avvocato di Asia Bibi, è fuggito dal Pakistan affermando che la sua vita è in pericolo. Il legale, costretto alla fuga per “minacce da parte di una branca di avvocati”, è atterrato all’aeroporto di Fiumicino, con un aereo di linea della compagnia aerea Turkish Airlines proveniente da Istanbul ed è poi partito alla volta di Amsterdam.